È festa per i 155 anni della Provincia Pavese: «Una storia da difendere con orgoglio»
Pavia. «Siamo gli storici dell’oggi, perché ogni giorno raccontiamo le storie del territorio – ha detto il direttore –. I 155 anni potrebbero essere un peso, ma sono solo un grande onore che difendiamo con orgoglio». È con queste parole che il direttore Giacomo Bedeschi ha riassunto la missione della Provincia Pavese, in occasione della festa organizzata mercoledì 10 dicembre al teatro Fraschini di Pavia.
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Ferruccio De Bortoli con il direttore della Provincia Giacomo Bedeschi
Un evento aperto alla città che ha visto la partecipazione di circa 300 persone, per celebrare insieme il giornale della nostra comunità. Sul palco nomi di spicco del giornalismo italiano, come Ferruccio De Bortoli (due volte direttore del Corriere della Sera, una al Sole 24 ore): «I giornalisti sono ancora indispensabili e restano al centro della produzione editoriale – ha detto De Bortoli – Le notizie non le trova l’intelligenza artificiale, ma chi ha la curiosità, il coraggio e la disposizione al sacrificio e alla fatica che questo lavoro comporta». Il giornalista, quindi, deve garantire la qualità, ma anche l’indipendenza: «Deve essere al servizio della propria comunità senza accarezzarla troppo».
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La giornalista Didi Gnocchi
È intervenuta anche la giornalista e regista Didi Gnocchi, in passato firma della Provincia: «L’abitudine di cercare anche il minimo refuso in pagina – ha raccontato – mi ha insegnato l’importanza dell’accuratezza ed è stata utilissima quando sono arrivata in Mediaset».
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Il cantante Mauro Repetto
Gli artisti della Provincia
Tra gli speaker della serata anche due nomi che, con la loro arte, hanno reso celebre Pavia: il cantante e fondatore degli 883 Mauro Repetto e il cantautore Drupi: «Da piccolo per me La Provincia Pavese era legge, se leggevo una notizia da loro allora era vera. Poi sono cresciuto e da tipico adolescente ribelle ho iniziato a credere l'esatto opposto – ha raccontato Drupi con la sua ironia –. Ora per fortuna sono cresciuto e ho trovato l’equilibrio». E Repetto ha aggiunto: «Ricordo ancora la prima intervista che ho rilasciato per la Provincia, credo fosse il 1991. Me la ricordo ancora».
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Mario Cera, presidente di fondazione Monte di Lombardia
Le istituzioni
Si sono alternati sul palco anche i rappresentanti delle istituzioni come il sindaco di Pavia Michele Lissia e il presidente dell’ente Provincia, Giovanni Palli. «L’ultimo festeggiamento, per i 150 anni, era stato in epoca Covid, quindi essere qui oggi è ancora più significativo – ha detto –. Sono legato al valore della libertà di stampa e a Pavia La Provincia Pavese è la principale testata del nostro territorio». E il presidente della Provincia ha aggiunto: «A febbraio 2024 avevo scritto una lettera alla comunità perché ero preoccupato per il futuro del giornale. Oggi per merito di Sae la provincia di Pavia ha la garanzia che il suo mezzo di informazione resiste e a loro va un ringraziamento».
«Una sfida da affrontare insieme»
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Francesco Svelto, presidente del cda di Sae Lombardia
La serata è stata l’occasione per Sae (che dalla scorsa estate è l’editore de La Provincia Pavese) di presentarsi alla città. In prima fila il fondatore e presidente Alberto Leonardis, accanto a lui il direttore editoriale Antonio Di Rosa. A rappresentare il gruppo sul palco c’era invece Francesco Svelto, ex rettore dell’Università di Pavia e da poco presidente di Sae Lombardia. «Io non sono un uomo di comunicazione ma ho visto e apprezzato il vostro lavoro dall’altra parte – le sue parole –. Sono onorato di questo ruolo che mi è stato proposto e della bella sfida da affrontare insieme».
Tra i soci di Sae Lombardia c’è Fondazione Monte di Lombardia. «Come fondazione ci teniamo a essere presenti a Pavia e la nostra missione si sposa con quella del quotidiano - ha spiegato il presidente Mario Cera - Sae è un editore indipendente e l’editoria deve esserlo. Questo è un motivo in più per stare al suo fianco in questa sfida».
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Alberto Leonardis, presidente e fondatore del gruppo Sae
Il valore della cronaca locale
Sul palco è andato in scena anche il racconto della cronaca locale, quella che per rilievo e impatto sul lettore diventa grande storia nazionale. Com il delitto di Garlasco: una tragedia ormai nota in tutta Italia, i cui sviluppi sono seguiti giorno dopo giorno da milioni di persone. È stata Maria Fiore, da vent’anni redattrice di cronaca nera per il nostro giornale, a raccontare cosa significa trattare in modo quotidiano fatti di questo tipo. «Parli di una notizia che coinvolge il tuo territorio, la gente ti conosce e magari il giorno dopo non ti guarda più in faccia – ha detto –. Ma noi ci siamo sempre fatti guidare dall’oggettività dei fatti, senza cercare il sensazionalismo o gli schieramenti. Credo che alla lunga ci verrà riconosciuto».
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Maria Fiore, giornalista di cronaca nera e giudiziaria della Provincia Pavese