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La guerra ai narcos messicani di Donald Trump

Decine di detenuti considerati tra i criminali più temuti del Messico sono stati prelevati dalle loro celle, ammanettati mani e piedi e fatti salire su jet militari sotto un livello di sicurezza che ricorda le operazioni antiterrorismo. A bordo c’erano figure di primissimo piano del narcotraffico: capi dei cartelli responsabili dell’invio di montagne di eroina, fentanyl, cocaina e metanfetamine verso il mercato statunitense. Uomini che, persino dietro le sbarre, continuavano a gestire affari miliardari grazie a una rete di corruzione tale da permettere loro di ricevere armi, droga, alcol, prostitute e telefoni cellulari con cui dirigere sequestri, omicidi e spedizioni internazionali. Ma ora è tutto finito.

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