Il “regalo” di Natale di Freudenberg: confermati la chiusura di Rho e i 42 licenziamenti. Accordo sugli incentivi
“Regalo” di Natale amaro per i dipendenti della Freudenberg, multinazionale tedesca con sito produttivo a Rho. È stato infatti siglato l’accordo economico di definizione del piano di incentivi e ammortizzatori sociali che accompagna la chiusura definitiva dell’attività con il conseguente licenziamento collettivo. Inutile il mese di proteste e di scioperi dei lavoratori, arrivati anche alla sede centrale di Weinheim, in Germania: il Gruppo ha confermato la volontà di delocalizzare, spostando in Slovacchia e negli Stati Uniti la produzione.
Diretti, interinali e a termine sono stati tutti licenziati e i loro nomi si aggiungono alla lista delle vittime delle delocalizzazioni che da anni interessano il nostro paese. Dietro la scelta della multinazionale leader nella produzione di filtri industriali c’è, secondo la Cgil, la volontà di “mantenere i margini di profitto fortemente ridotti dopo l’introduzione dei dazi da parte di Trump”.
Il piano di incentivi, riporta la Repubblica, è stato giudicato “soddisfacente” dai sindacati. Prevista una cassa integrazione per 12 mesi, per tutto il 2026, e l’accesso alla Naspi per i lavoratori che lasceranno l’azienda. Gli incentivi, però, riguarderanno solo i 25 lavoratori diretti dello stabilimento che, in totale, avrà 42 esuberi.
La Freudenberg, si legge in una nota dei sindacati, non ha voluto aprire la strada neanche a un possibile compratore, un imprenditore che aveva presentato un’offerta formale di subentro alla Regione Lombardia.
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