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“Gli ultimi anni sono stati i peggiori della mia vita. Dopo il successo ero un cane da combattimento con la museruola e il guinzaglio”: il ritorno di Luca Dirisio

“Gli ultimi anni sono stati i peggiori della mia vita. Ho voglia di rialzarmi e questo singolo è la prova dello sforzo compiuto”. Luca Dirisio si racconta a Fanpage.it. Il cantante, fresco di pubblicazione del brano “È tutto fragile”, ha ripercorso la sua carriera musicale, nata da una band al liceo: “Ero tra i ragazzi più vivaci e durante le recite mi ritrovavo a non fare niente. Scoprii che l’unica possibilità rimasta era quella di unirmi a una band di nerd che non aveva il frontman. Mi feci avanti e mettemmo su dei pezzi. La sera dell’esibizione facemmo commuovere tutti i professori, che evidentemente non si aspettavano da me questa dote”.

“Decisi di riprovarci e mi iscrissi al festival estivo della parrocchia” ha raccontato Dirisio. “Da lì mi misi in moto, piano piano. Mi resi conto che l’idea di poter cantare testi scritti da me mi stimolava”. Durante l’università il cantante ha iniziato a registrare i primi pezzi: “Mi misi a mandare le demo alle varie case discografiche, abbinando il tutto alla classica gavetta. Mi muovevo col motorino e andavo a cercare i locali che fossero interessati alla mia musica“.

Il primo contratto

Dirisio ha raccontato la firma del primo contratto con Sony: “Avevo chiesto a Roberto Angelini, che conoscevo, chi fosse il suo produttore. Mi mise in contatto con Giuliano Boursier e gli inviai una decina di canzoni. Le ascoltò e mi confidò che aveva individuato 4-5 potenziali hit che portò alla Sony”. L’affermazione nei mesi successivi: “Partì tutto così, con un contratto con la stessa Sony e il premio di rivelazione dell’anno al Festivalbar con ‘Calma e sangue freddo’“.

“Vinsi contro tutti i pronostici” ha commentato Dirisio, dicendo che lo stimolo di un cantante nasce dall’affetto del pubblico: “Prima non ti filava nessuno, mentre ora tutti aspettano te. Il godimento vero era assistere al concerto al pubblico che intonava tutte le tue canzoni. Capisci che hai fatto qualcosa di buono”. E ancora: “Le persone si rivedevano nei miei testi e mi ringraziavano. Era lo stimolo perfetto per riprendere la chitarra e ripartire da capo”.

Le difficoltà e l’esperienza a Sanremo

I primi anni di carriera non sono stati facili: “Avevo 25 anni e non mi sono goduto quell’exploit. Le persone che mi circondavano mi dicevano cosa fare, ero un cane da combattimento con la museruola e il guinzaglio”. All’epoca Luca si sentiva sottopressione per il giudizio degli ascoltatori: “Assolutamente sì. La mia fase musicale migliore, a mio avviso, è proprio quella che sto affrontando adesso. Vivo senza la preoccupazione di sapere come andrà il nuovo singolo”.

Dirisio ha partecipato a Sanremo. Il cantante ha un ricordo dolceamaro dell’Ariston: “Feci un po’ di cazzate sul fronte comunicativo. Ero insofferente a determinate persone e a giornalisti che mi intervistavano ponendomi sempre le stesse domande. Misero in luce solo la mia esuberanza e questo mi diede parecchio fastidio. Non fui sereno in quella settimana“. Dirisio non chiude le porte a un ritorno sul palco dell’Ariston: “Se vorranno rivedermi al Festival, un pezzo per Sanremo ci sarà sempre”.

L’isola dei famosi

Luca Dirisio è tornato anche sull’esperienza all’Isola dei famosi, arrivata dopo la pubblicazione della canzone “L’Isola degli sfigati”. “Quella canzone non riguardava ‘L’Isola’. Parlavo di noi stessi, che siamo vittime di un sistema e che viviamo come se fossimo in un reality” ha spiegato. Durante il programma ci fu un battibecco con la conduttrice Simona Ventura: “Cercò di canzonarmi e quando provai a spiegare diede la parola ad altri”. Dirisio ha sottolineato che non aveva nulla contro la presentatrice “altrimenti non sarei andato. Accettai perché stavo vivendo un momento stressante”.

Il cantante ha vissuto l’esperienza sull’isola in maniera differente rispetto agli altri naufraghi: “C’erano signorine che prendevano per tutto il tempo il sole e che si allertavano solo quando passava la telecamera. Al contrario, io davvero mi posizionavo sullo scoglio per pescare. Ad ogni modo, rifarei tutto“.

Nel presente “È tutto fragile”

Luca Dirisio ha parlato del suo nuovo brano, È tutto fragile”, e dei prossimi progetti: “Vorrei uscire con più singoli, tirarli fuori con calma, senza pressioni. Ho lavorato sodo per un anno e mezzo e ho prodotto tanto materiale. Ho atteso il momento giusto, pensavo che questo fosse il migliore”. C’è una rottura col passato? Il cantante ha un’idea chiara a riguardo: “No, ma la musica è uno degli elementi artistici che ha più bisogno di evoluzione. Mi auguro di esserci riuscito. Sono diverso dal primissimo Luca Dirisio, l’unica cosa che ci lega è la mano, che ha sempre composto musica e parole”.

Il Covid è stata una batosta per la carriera di Luca: “Bouganville’ uscì nel novembre 2019, due mesi prima che scoppiasse il Covid. Fu un grande dispiacere, il lavoro venne letteralmente bruciato dalla cancellazione del tour“. Luca Dirisio ha concluso ponendosi un obiettivo: “Ho voglia di rialzarmi e di dare una svolta. Gli ultimi anni sono stati i peggiori della mia vita. Questo singolo è la prova dello sforzo compiuto”.

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