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Castello Carrarese di Padova, per l’ala est altri 5 milioni. E spunta una sala ipogea

La nona meraviglia dell’Urbs Picta prende forma. Mentre la nebbia inghiotte la città, si dirada invece intorno al futuro museo del Castello Carrarese.

Sabato mattina è stato posato un altro importante tassello del percorso di rinascita del futuro polo culturale, con la presentazione del progetto esecutivo dedicato al restyling dell’ala est, quella che costituisce l’ingresso e che dà su piazza Castello.

Pavimenti flottanti, nuovi infissi e la rimessa in luce degli affreschi trecenteschi del primo piano, sono solo alcuni degli interventi che interesseranno le stanze dell’ex carcere, che potrà contare su un investimento di altri 5,2 milioni di euro. E non mancano le sorprese. «Nel Castello Carrarese stiamo facendo ancora oggi archeologia. Abbiamo da poco riscoperto una sala ipogea che si era persa nel tempo», spiega l’assessore alla cultura Andrea Colasio.

PRONTO IL PROGETTO ESECUTIVO

La rotta quindi è tracciata. Dopo l’assegnazione dei lavori delle parti nord e sud, ieri è stato presentato il progetto esecutivo che coinvolgerà l’ala est del futuro polo culturale. Soddisfatto l’assessore Colasio: «È un momento importante perché è il punto d’arrivo di molti mesi di lavoro. Ora sappiamo in che direzione andare – commenta – Alle spalle di questo documento c’è stata un’intensa comunicazione i Vigili del fuoco e la Soprintendenza per la valutazione di tutti i lavori, con la massima attenzione per preservare l’identità dell’edificio, in tutte le sue stratificazioni storiche».

La parola d’ordine per gli interventi pianificati dalla giunta è accessibilità: «Il progetto esecutivo potrà avvalersi di 5.265.000 euro per l’esattezza, per il restyling del Castello e della piazza d’armi – spiega l’assessore alla cultura – L’ala est verrà completamente rifatta. Gli interventi in programma sono di natura prettamente funzionale e tecnologica, oltre all’installazione di sistemi elettrici e di condizionamento e di un ascensore».

Molta attenzione sarà dedicata ai servizi sanitari, che non andranno a intaccare l’architettura del castello medievale ma al contrario si inseriranno organicamente al suo interno come spazi a sé stanti. Funzionalità, certo, ma non solo. «Saranno valorizzati anche gli affreschi di ispirazione giottesca del primo piano», aggiunge Colasio.

DUE ANNI PER IL NUOVO POLO

Il castello è destinato a diventare uno spazio espositivo che esalti l’arte contemporanea. Un unicum in tutto il Nordest: «Mentre nel lato nord troveranno spazio le esposizioni della collezione Vaf, e nell’ala sud la collezione di design Bortolussi, per l’ala est abbiamo in mente una speciale dedica all’arte padovana – spiega l’assessore alla cultura – Spazi per il Gruppo N, De Poli e alla celebre scuola orafa padovana».

Il prossimo passo sarà la pubblicazione del bando, prevista tra gennaio e febbraio del 2024. Seguirà poi l’assegnazione dei lavori, stimata per giugno. I primi cantieri, se tutto si svolgerà senza intoppi, sono attesi per settembre. L’intervento di questi stralcio dovrebbe durare intorno ai due anni. Mentre altri cantieri sono in corso da tempo al Castello. Il progetto complessivo infatti vede un investimento di oltre 20 milioni per la creazione del nuovo polo culturale.

LA SCOPERTA IPOGEA

Ma ci sono anche sorprese. «Il gruppo speleologico ha scoperto una nuova stanza ipogea di 50 metri di lunghezza di cui si erano perse le tracce – racconta Colasio – Al momento non sappiamo quale fosse la sua natura, forse un deposito, forse un fossato del ’200. Esiste però una leggenda che narra dell’esistenza di un passaggio segreto che i signori Carraresi usavano per raggiungere l’oratorio di San Michele. Chissà che non si ritrovi una nuova storia della Signoria padovana»

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