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Concessioni balneari prorogate, a Lignano gli operatori possono far partire la stagione 2024

LIGNANO. Sì alle gare, ma compatibilmente con la tempistica che offre un anno di tempo per farle partire e per decretare i vincitori delle concessioni demaniali, ormai scadute, che entreranno in possesso delle spiagge dal 2025.

È l’assessore regionale al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi Sebastiano Callari a fare chiarezza sulle decisioni relative a una tematica particolarmente complessa che sta facendo discutere.

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«Gli enti locali e la Regione Friuli Venezia Giulia si stavano muovendo per fare le gare nel 2024 come da pronuncia dei vari tribunali. Il decreto legge del governo Draghi aveva indicato come termine ultimo il 31 dicembre 2023 per poter fare le gare ma aveva anche detto che nell’ipotesi in cui accadessero delle situazioni straordinarie come calamità naturali o maltempo, sarebbe stato giustificato prorogare dal punto di vista tecnico le gare all’inizio del 2025 – spiega Callari –. Abbiamo riunito i Comuni e abbiamo iniziato a valutare le problematiche. La stragrande maggioranza dei Comuni aveva il problema di non sapere come fare le gare per mancanza di decreti attuativi governativi sulle modalità di azione per la preparazione delle stesse. Inoltre c’era la problematica del maltempo che si è abbattuto sulla nostra costa e non era facile individuare un interlocutore che potesse garantire la partenza della prossima stagione alle porte».

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«L’idea di dovere fare le gare ora, in questi mesi, senza che le spiagge venissero preparate, avrebbe costituito un grave problema», aggiunge l’assessore e così è arrivata la decisione «in linea con molte altre regioni, perché la stessa Emilia Romagna aveva già fissato le gare per partire con i nuovi concessionari dal 2025. Noi quindi confermiamo a nostra volta la volontà di fare le gare, perché ci crediamo e non solo perché lo dice l’Unione europea. È importante che ogni cittadino possa partecipare alla gestione di un bene pubblico, tuttavia la salvaguardia della stagione balneare alle porte era la priorità in questo momento, altrimenti avremmo rischiato un tracollo importante. Abbiamo quindi chiesto ai Comuni di creare le basi per i bandi che andranno fatti nel 2024 con effetto dal 2025».

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In alcuni comuni, come quello di Lecce, sono state stabilite delle date entro le quali devono essere programmati i bandi, con le successive relative scelte dei vincitori. Come pensate di investire questo anno?

«Ci siamo concordati con i Comuni e stiamo attivando un comitato consultivo in cui siederanno esponenti regionali e rappresentanti deelle amministrazioni. Questo tavolo dovrà essere di supporto ai Comuni per la gestione dei bandi di gara perché nei decreti statali si é sempre pensato a fare le leggi ma mai ai decreti attuativi. Questi ultimi sono degli strumenti che indicano agli enti locali come debba essere fatto il bando di gara. Mancando questo i Comuni sono allo sbando perché sono certi che qualunque cosa facciano potrà portare all’apertura di contenziosi con i concessionari. Di fronte a questo noi, come Regione, abbiamo preso la regia della cosa e offrendo a tutti gli enti la possibilità di muoversi senza problemi sotto un “cappello” comune. Il comitato verrà costituito già nei primi giorni dell’anno. In questo modo lavoreremo tutti insieme per fare i bandi il prima possibile.

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Qual’è la sua visione del futuro del litorale regionale?

Fra le varie cose che ho inserito nella norma c’è una cosa che ha destato stupore: troppo spesso le persone pensano che i concessionari che lavorano sulle nostre spiagge siano dei profittatori del bene pubblico pro domo suo, portando a casa tanti denari sfruttando il bene pubblico e restituendo poco ai cittadini. In realtà i nostri concessionari sono delle aziende che offrono lavoro a migliaia di persone, che trovano nella stagione l’opportunità per avere uno stipendio. Ho quindi scritto che daremo l’opportunità ai vecchi concessionari, a gara effettuata, di poter avere un diritto di prelazione. Tutti devono andare a gara. Se il vecchio concessionario perde, può avere un diritto di prelazione, che è ben diverso dal diritto di insistenza che è una proroga del diritto esistente senza una gara. Noi la gara la faremo e le concessioni verranno quindi concesse con delle regole nuove, e a seguito della presentazione di progettualità importanti. Inoltre è importante che vengano lasciati degli spazi liberi: soprattutto a Lignano ci sono molti stabilimenti che non consentono la libera balneazione. Chiederò che in alcune parti venga permesso di accedere anche a chi non può pagare».

La mareggiata di qualche mese fa ha creato un grande danno anche a Lignano. «Si sta programmando una azione di ripascimento 7 o 8 volte più importante del solito. Aiuteremo i concessionari perché - e questa è una cosa che non tutti sanno- quando i concessionari fanno investimenti realizzando delle opere all’interno del terreno demaniale, allo scadere della concessione queste diventano di proprietà della Regione. L’hotel che è stato costruito a Lignano Riviera, ad esempio, allo scadere di quella concessione, diventerà della Regione, e quindi quando ci sono danni alle infrastrutture diventano danni del proprietario».

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