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Nel Suzzarese una notte movimentata per i soccorritori

Nel Suzzarese una notte movimentata per i soccorritori

foto da Quotidiani locali

Nottata movimentata, quella tra San Silvestro e Capodanno per la Croce Rossa Unità di Suzzara e per i medici del 118, tra interventi a causa di persone colpite dall'influenza, per giovani in stato di ebbrezza, per tre ragazze contuse in un incidente stradale e per un uomo che si è infuriato perché la moglie non gli voleva dare da bere.

Il primo intervento è avvenuto nella serata del 31 dicembre per un ospite della residenza socio assistenziale Boni trasportato all'ospedale “Carlo Poma” di Mantova.

Il nuovo anno era cominciato solamente da un’ora, invece, quando all'incrocio tra via Piave e via IV Novembre è avvenuto uno scontro frontale tra una Volkswagen Golf condotta da un uomo di origine albanese e una Fiat 500 con a bordo tre ragazze, tutte ventenni, residenti a Suzzara. Sul posto l'ambulanza della Croce Rossa di Suzzara e della Croce Verde di Viadana, oltre all'auto infermieristica. I rilevi sono stati effettuati dai carabinieri di Gonzaga. L'incidente, in pieno centro, ha attirato l'attenzione di molti curiosi che stavano festeggiando l'arrivo del nuovo anno nel vicino ristorante dove, tra l'altro, si era accesa una vivace discussione tra avventori.

Poco più tardi i sanitari della Croce Rossa di Suzzara sono dovuti intervenire a Palidano di Gonzaga, dove, al culmine dei festeggiamenti, un giovane di diciotto anni di Pegognaga, è stato rinvenuto talmente ubriaco da sfiorare il coma etilico.

Dalle 4 alle 6 del mattino di Capodanno sembrava che la situazione fosse tornata tranquilla ma l'allarme per una nuova uscita è scattato poco dopo le 6 per un cittadino di origine indiana di Villa Saviola, in forte stato di ebbrezza e di alterazione psichica che ha sfasciato le porte di casa perché la moglie si era rifiutata di dargli da bere.

Da segnalare, infine, che a causa dei botti, un cane meticcio di proprietà di un dipendente della rsa “Pietro Sissa” di Moglia, si è talmente spaventato da ferirsi alla testa e per la paura non si faceva avvicinare neppure per essere medicato e curato.

La pioggia ha comunque sicuramente limitato il fenomeno dei botti, ma su piazze e marciapiedi sono rimasti i resti.

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