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Addio all’ingegner Ugo Carena, olivettiano stimato da Bill Gates

Ivrea

Lo hanno vestito, per il suo ultimo viaggio, con un elegante maglione rosso, non tanto in omaggio alla Ferrari che, appena laureato in Ingegneria meccanica, fece carte false per averlo a Maranello nel suo team di progettisti, quanto perché, insieme al giallo, era il suo colore prediletto, vivace e acceso come è stato il suo ingegno fino all’ultimo. Se ne è andato per sempre, lo scorso venerdì 12, Ugo Carena, all’età di 79 anni, circondato dalle cure amorevoli della moglie Franca e dei figli, Anna, Andrea ed Elena, che, dallo scorso maggio, non lo hanno mai abbandonato un istante, fino quando la patologia neurodegenerativa che lo aveva colpito ha compiuto il suo corso. La notizia della sua scomparsa ha fatto in breve il giro della città dove era conosciutissimo per essere stato una delle menti più brillanti della Olivetti, tra quelle poche che avevano continuato a brillare anche fuori dall’azienda eporediese. Una grandezza pari alla modestia e alla semplicità che gli hanno sempre garantito la dedizione assoluta dei collaboratori e il rispetto e l’amicizia della gente comune.

Ugo Carena nasce a Ivrea, nel 1944 e si laurea in Ingegneria meccanica al Politecnico di Torino. Nel 1970, inizia a lavorare in Olivetti (dove il padre, Carlo, era stato il direttore della tipografia aziendale), nell’area della progettazione elettromeccanica, e contribuisce allo sviluppo delle prime calcolatrici elettroniche che, per il loro design, sono esposte al Museum of Modern Art di New York, della prima macchina per scrivere elettronica e di altri prodotti innovativi tra cui Quaderno, il primo subnotebook, presentato nel 1992. «Progettato da Ugo e disegnato da Marco Bellini – ricorda la moglie, Franca – nasce il Quaderno, portatile di nuova concezione ed estremamente compatto, che deve il suo nome alle dimensioni pari a quelle di un quaderno scolastico formato A5. Un prodotto unico nel suo genere, tanto che Bill Gates, durante un incontro con Ugo, ne rimane conquistato a tal punto da insistere per farsi regalare quello personale che mio marito aveva recato con sé».

Alla fine degli anni ’70, si avvia una stretta collaborazione tra Olivetti e Sgs (ora Stm), per lo sviluppo su larga scala di prodotti e tecnologie come i circuiti integrati Smart Power che segnano l’inizio di una strategia di grande successo. Nel 1997, a Ginevra, Carena entra a far parte di Sgspg-Thomson Microelectronics (ora Stm), come responsabile delle vendite Europe computer-product, e, un anno dopo, è nominato a capo della neonata Divisione Stampanti. Sotto la sua direzione le vendite totali raddoppiano, si intensifica la partnership con Hewlett-Packard ed è ampliato il portafoglio di prodotti per stampanti, con le più avanzate tecnologie Cmos con funzionalità Dram integrate. «Nel 2003, –sottolinea Franca – diventa General Manager Computer Peripherals and Industrial Group, in cui si sono sviluppate proprietà intellettuali, per il settore Hard Disc come il Read/Write Channel (Sata), nonché il lancio della piattaforma Lab-on-Chip, la prima piattaforma biochip per amplificare campioni di Dna, per il rilevamento rapido di varie malattie». Nel settembre 2004, l’Automotive Product Group (Apg) diventa uno dei gruppi di prodotti dell’azienda e il 1° gennaio 2005 Ugo Carena è promosso a Corporate Vice President Apg General Manager. Gli incarichi prestigiosi e le consulenze importanti continuano per lui fino al 2016.

Sono in tanti oggi a stringersi alla moglie Franca, la donna che con grande intelligenza gli ha consentito di potersi concentrare totalmente nella sua professione, artefice non meno di lui del suo successo, e ai figli, recando loro il proprio conforto, nel ricordo di un amico che certamente continuerà a vivere nel cuore di chi l'ha conosciuto e ammirato.

I funerali di Ugo Carena si svolgeranno oggi, lunedì 15, alle 15, nel duomo di Ivrea. FRANCO FARNÈ

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