Sanremo, tra gli ospiti Russel Crowe. Le canzoni: la politica c’è. Ghali su Gaza e Dargen pro-migranti
Alla fine almeno un super ospite internazionale a Sanremo 2024 ci sarà: Russel Crowe. E anche un paio di superospiti nostrani che si aggiungono ai già annunciati Giovanni Allevi e Roberto Bolle: Eros Ramazzotti e Gigliola Cinquetti, rispettivamente per celebrare i 40 anni di ‘Terra Promessa’, nella serata del venerdì, e i 60 anni di ‘Non ho l’età’, nella finale di sabato. Le celebrazioni riguarderanno il mercoledì anche Giorgia, co-conduttrice della serata, e i 30 anni di ‘E poi’. E un omaggio a Toto Cutugno per il quale Amadeus ha lanciato “un invito ufficiale” ad Adriano Celentano: “Sarebbe un sogno averlo”.
Per quanto riguarda i 30 brani in gara molti di essi puntano a ritornelli orecchiabili al primo ascolto, dai The Kolors ad Annalisa, da Mahmood ad Emma, che rispolvera anche sonorità anni ’80, ad Angelina Mango, che ci fa ballare a ritmo di cumbia. Anche il brano di Geolier arriva subito, forte e chiaro, nonostante sia scritto e cantato in slang napoletano strettissimo.
Rimane impresso subito (e molte donne di mezza età ci si identificheranno facilmente) anche ‘Pazza’ di Loredana Bertè che le darà delle soddisfazioni, se la veterana del rock italico non si farà tradire dall’emozione sul palco della Ariston. Un brano in cui Loredana dice in sostanza: dopo aver cercato l’amore di altri per tutta la vita, ora sto bene perché “sono pazza di me”. L’empowerment femminile lo ritroviamo anche nel brano neo-femminista di Fiorella Mannoia ‘Mariposa’: “Sono stata tua e di tutti di nessuno di nessun altro/con le scarpe e a piedi nudi. Nel deserto e anche nel fango/una nessun centomila”, canta Fiorella citando anche il titolo del concerto-evento contro la violenza sulle donne di cui è promotrice e protagonista insieme a molte colleghe.
E non manca neanche quest’anno qualche graffio politico, come nel brano ‘Casa Mia’ di Ghali, che potrebbe scatenare qualche polemica perché immagina il suo mondo visto da un Alieno ed ha un passaggio contro la guerra che fa riferimento a confini disegnati a tavolino e a ospedali bombardati che sembra prendere una posizione precisa sui bombardamenti israeliani su Gaza più che sul conflitto tra Russia e Ucraina. Ma l’impegno politico fa capolino anche nel brano di Dargen D’Amico, dove l’Onda Alta del titolo è quella che affrontano i migranti nel Mediterraneo. “Siamo più dei salvagenti sulla barca/sta arrivando l’onda alta”, canta Dargen. E ancora: “Abbiamo cambiato le idee/Abbiamo cambiato leader/Ma la madre e le altre donne/Non hanno niente da ridere“.
L'articolo Sanremo, tra gli ospiti Russel Crowe. Le canzoni: la politica c’è. Ghali su Gaza e Dargen pro-migranti sembra essere il primo su Secolo d'Italia.