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Turkish Airlines Euroleague #Round22 2023-24: Olimpia, così fa male! Cade a Valencia, play-in sempre più lontani

Brutta sconfitta dell’Olimpia a Valencia con un orribile ripresa persa 52-32. Con questa caduta, sommata a quella inopinata di settimana scorsa in casa contro la Stella Rossa, le possibilità di agguantare il decimo posto (che vuol dire play-in contro la settima) si assottigliano sempre più.

Il rischio concreto è quello di non avere più obiettivi europei tra pochissimo tempo se il trend sarà questo; diciamo che adesso bisogna svoltare e iniziare a vincere compiendo qualche impresa fuori casa (ad esempio ad Oaka o in casa dell’Efes) ma anche al Forum a cominciare da venerdì prossimo contro il Barca.

Non sarà facile certamente, soprattutto considerando che l’Olimpia vista stasera si è dimostrata particolarmente fragile, dato che quando Valencia ha aumentato la pressione difensiva sul display virtuale dei campioni d’Italia è comparsa la scritta Tilt.

Va bene le assenze di Lo, Baron e Mirotic ma adesso il play c’è, ed anche Shields. L’Olimpia comunque ha disputato due quarti e mezzo di livello, andando sopra di oltre 10 punti, contenendo ritmo e palle perse, facendo sudare ogni canestro agli spagnoli.

Poi il black-out, generato fondamentalmente da 2 giocate sciagurate di Flaccadori e proseguito però nel marasma più totale, tra tiri presi fuori contesto, rimesse regalate agli avversari, punti facili concessi al Valencia sia in contropiede ma anche in transizione con giocate difensive pessime..

Davanti ad un crollo tale è facile sostenere manca quello, se ci fosse stato quell’altro, bisognerebbe comprare Tizio piuttosto che Caio o Sempronio. Son sempre più convinto invece che manchi proprio la solidità di base, quella che permette alle grandi squadre di compattarsi e riuscire a vincere partite sporche come questa.

Tecnicamente credo che non si possa competere nell’Eurolega del 2024 con una batteria di lunghi così poco produttiva. Hines, Voigtmann e Poythress (il meno peggio, oggi) han segnato 8 punti in 3, poi ci sarebbero gli 8 di Melli ma segnati con movimenti da esterno a parte un tap in.

Cosa voglio dire? Che nei momenti di difficoltà come nel terzo quarto avere un riferimento offensivo credibile tra i lunghi sarebbe manna dal cielo, invece il gioco è sbilanciato sugli esterni. Peccato che lo sappia anche la difesa che infatti aggredisce puntualmente sul perimetro sapendo che lasciare spazio ai lunghi è un rischio calcolato che normalmente paga contro Milano.

Ergo: mi aspetto che, se non adesso dati i tesseramentei (ed il budget) residui, l’anno prossimo si ponga rimedio sul mercato. E mi aspetto anche che venga ingaggiato qualche giocatore creativo in più, perché palla in mano solo Napier riesce a creare vantaggi per sé e per gli altri peraltro sfruttandoli a sprazzi.

Né Shields, tendente a giocare da solo, né Hall (il suo massimo lo da nel concretizzare il vantaggio creato da altri) sono quel tipo di esterno. E nemmeno il neo arrivato McGruder è quel tipo di giocatore: l’ex Clippers stasera è parso spaesato come normale che sia, diamogli ovviamente tempo ma l’impressione è che più di una mano non possa dare, ecco.

Non sembra il classico uomo della svolta, anche perché nelle valutazioni dirigenziali quel profilo dovrebbe essere Mirotic. Si sta aspettando il suo rientro come quello del Messia ma mi sbilancio e dico che non lo sarà.

La stagione Olimpia va avanti adesso con nel mirino le F8 di Torino, un obiettivo da non fallire. Ma prima, bisogna migliorare la classifica in LBA e cercare di vincere contro Barcellona, Pana, Efes e Real Madrid; due vittorie potrebbero pure andare bene, tre sarebbe ottimo ma il rischio è che siano una o peggio zero.

 

IL TABELLINO: Valencia Basket 84 – Olimpia Milano 72 

DIAMO I NUMERI

2 – i punti segnati dall’Olimpia negli ultimi 5 minuti, con due liberi di Napier. Così non è che si perde in Eurolega ma si perde anche nel torneo estivo dell’oratorio. E siccome non è stato il solo blackout di serata viene logico pensare che qualcosa non vada nell’attacco, nelle scelte e nel personale scelto. A mio avviso tutto dipende, come ho già scritto sopra, dalla mancanza di creatori di vantaggi ma non è solo questo: anche dalla panchina non è che arrivino sempre puntuali mosse tattiche per arginare il problema o tentare di metterci una pezza. E poi ci sarebbe da discutere sull’utilizzo di certi giocatori, ma ne parliamo nel prossimo punto.

3,5: il mio voto al Voigtmann di stasera, che dopo una carriera a punire gli avversari da dietro l’arco chiude partite come questa con due sole triple tentate (con poca convinzione) ed una quantità di tentativi di penetrazione e di zingarate da far impallidire Allen Iverson. Ma perché, mi chiedo? Perché il buon Giovannone non ritorna a stare esclusivamente dietro l’arco pronto a ricevere e sparare? Misteri.

4: a malincuore, devo affibbiarlo a Flaccadori a sto giro, anche se bisogna riconoscere che l’antisportivo a suo carico è stato un fischio da ritiro immediato del fischietto. Ma non lo merita solo lui. A mio parere lo merita anche chi continua a ritenerlo in grado di sopportare pressioni difensive a cui non è abituato, da palleggiatore. Non ha le qualità di ball handler per farlo, e dopo i disastri odierni spero che qualcuno abbia imparato la lezione. Molto meglio che la palla la portino su i lunghi, quando le difesa aumentano i giri, oppure meglio che lo faccia qualcuno come Tonut che è pure lui è un palleggiatore sospetto ma ha fisico ed accelerazione per cavarsi d’impaccio da raddoppi e mani ovunque. 

6 – i tiri sbagliati da Pangos, ex avvelenato che ha confermato che la scelta di lasciarlo andare è stata quella giusta e che è stato per lunghi tratti il migliore in campo per Milano. Peccato non aver sfruttato l’occasione per l’Olimpia perché in caso di vittoria avrei scritto del vero sesto uomo in campo per i biancorossi. A mai più, Kevin

18 – i minuti in campo di Rod McGruder. Impatto un po’ traumatico per lui ma ho visto cose inaspettate da parte sua: dei brani difensivi non male ad esempio, ma anche un paio di scarichi negli angoli quando nel 99% dei casi di americani in arrivo di stanza NBA avrebbero concluso. Poco egoismo quindi.Buone cose alternate ad altre meno buone come un tiro da fuori arrivato a malapena al ferro o un entrata facile corretta per sua fortuna da un compagno. Migliorerà ma non aspettiamoci un fenomeno, anche se di tanto in tanto potrà pure farlo

12 – i giocatori andati in campo per Valencia, dimostrando che utilizzare tutto il roster si può, senza dover per forza fare magheggi. Certo è che scorrendo i nomi e mettendoli a confronto con quelli milanesi cresce il rimpianto per non aver vinto perché rimango convinto che questo Valencia sia inferiore all’Olimpia e nemmeno di poco. Il giudice però è il parquet, e stasera ha emesso l’amara sentenza.

SALA STAMPA

Ettore Messina: “Faccio i complimenti ai nostri avversari. Quando eravamo in controllo della partita dopo 26 minuti giocati veramente bene, con l’aggressività della loro difesa, con il loro pressing, molto fisico, hanno ribaltato la gara.

Hanno forzato palle perse che ci hanno mandato fuori ritmo e alla fine ci sono costate tanto, a prescindere da chi avevamo e chi non avevamo. I primi 26 minuti sono stati eccellenti, ma a questo livello, in nessuna partita di EuroLeague sono abbastanza.

Sapevamo che sarebbero stati aggressivi, contro il loro pressing non siamo stati abbastanza bravi a muovere velocemente la palla”

 

Cristiano Garbin 

TW: @garbo75

IG: garbin_cristiano

 

 

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