Schlein contro Bigon per il voto sul fine vita: “Una ferita”. E l’area cattolica del Pd insorge. Delrio: “Se la puniscono mi autosospendo”
La scelta di Anna Maria Bigon di votare in dissenso con la linea del Pd mandando a gambe all’aria la proposta di legge sul fine vita appoggiata dal presidente del Veneto, Luca Zaia? “Una ferita”. Così l’ha definita Elly Schlein parlando a Gubbio nel ‘conclave’ dei dem tornando sulla scelta della consigliera veneta: “Se il gruppo del Pd vota a favore e ti chiede di uscire dall’aula, è giusto uscire dall’aula, perché l’esito di quella scelta ricade su tutti”, ha detto la segretaria del Pd allarmando l’area cattolica del partito e rilanciando l’impegno dei Democratici a regolamentare il tema.
Con un nuovo disegno di legge? Dal Nazareno dicono di no. C’è il ddl Bazoli, già approvato in prima lettura nella passata legislatura e poi rimasto su un binario morto per la caduta del governo Draghi. Insomma, al momento, non ci sarebbe l’intenzione di sposare la linea di Alleanza Verdi-Sinistra, il gruppo di opposizione che si è detto pronto a depositare un testo sulla linea della ‘legge Zaia’ in Veneto. Ma la nettezza delle parole della segretaria, sommate alle voci su possibili provvedimenti da parte dei dem veneti nei confronti della consigliera Bigon, hanno scatenato l’area cattolica.
L’ex ministro Graziano Delrio ha già annunciato ad Avvenire che sarebbe pronto ad autosospendersi in caso di conseguenze disciplinari per Bigon: “Lo dico con molta chiarezza: su questi temi mai, e ripeto mai, la disciplina di partito può sovrastare la libertà di coscienza”. L’attacco di Schlein a Bigon sottintende dunque un tentativo di cambiare questa linea? “Spero di no. Ma nel caso, la linea di un partito si cambia con una discussione nei luoghi deputati, non dicendo a una consigliera regionale di uscire dall’Aula così da far passare una legge”.
E se ci fossero provvedimenti di sospensione contro la consigliera regionale che non ha obbedito, Delrio annuncia la propria autosospensione: “E ripeto: non solo perché condivido la scelta della nostra consigliera regionale, ma perché agirei allo stesso modo nei confronti di qualsiasi collega di partito che fosse ‘punito’ per aver esercitato la libertà di coscienza”. Parole che sono rimbalzate nella chat dei senatori dem. Diversi si sono detti d’accordo con Delrio. Tra questi Alessandro Alfieri: “Caro Graziano, sui temi etici la libertà di coscienza è fondamentale ed ha rappresentato un tratto identitario del Pd fin dalla sua fondazione”, scrive Alfieri in un lungo post in chat, a quanto viene riferito all’Adnkronos. “Non penso che ci sia nessuno così stupido da sospendere la Bigon, ma se così fosse non potrò che essere solidale con te”.
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