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Le visite guidate con l’ex alunno Simone alla scoperta del collegio Borromeo

Le visite guidate con l’ex alunno Simone

alla scoperta del collegio Borromeo

foto da Quotidiani locali

PAVIA. Nel refettorio non ci sono gli stemmi delle casate di Hogwarts, ma quelli in pietra dei Visconti e dell’Humilitas incoronata. Eppure, con nemmeno troppa immaginazione, nel refettorio dell’Almo Collegio Borromeo ci si può sentire proiettati in un episodio di Harry Potter. E’ la prima cosa che balza agli occhi dei giovani studenti e delle studentesse delle scuole primarie (classi quinte) e delle medie che partecipano alle visite guidate condotte da Simone Miraldi, ex alunno del collegio, oggi guida ufficiale.

Bardato con cappello e mantello nei colori simbolo del Borromeo - giallo e blu - il giovane laureato in Filosofia si cala nella parte e conduce i visitatori alla scoperta del gioiello architettonico fondato a Pavia, nel Cinquecento, dall’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo.

«Queste visite rivolte alle scuole fanno parte del progetto "Cittadinanza attiva" del Comune di Pavia, al quale il collegio aderisce dal 2013 – spiega Caterina Zaira Laskaris, responsabile della biblioteca e dell’archivio – Ma da tempo siamo organizzati anche con percorsi guidati rivolti agli adulti o alle associazioni. Inoltre accogliamo volentieri le classi degli istituti superiori che ne fanno richiesta, in vista di un futuro approdo dei loro studenti all’Università. E Pavia, va riconosciuto, costituisce un unicum con il suo sistema di collegi».

Non va però dimenticato che il collegio è un luogo di studio e quindi qualsiasi attività extra viene programmata nel rispetto degli alunni e delle loro esigenze. In periodo di esami, ad esempio, vige il silenzio.

La meraviglia dei bambini

Ogni visita è comunque modulata in base alla tipologia dei visitatori. «I bambini sono molto curiosi – racconta Simone Miraldi – Una porta che si apre su uno stretto corridoio è per loro un passaggio segreto. Davanti al cancello che svela il giardino all’italiana settecentesco del Ricchini sgranano gli occhi con meraviglia. Molti di loro conoscono già gli Horti, che frequentano nel tempo libero con la famiglia nella bella stagione, ma i giardini interni, dove pure incontrano i cigni, hanno una fascino speciale».

E’ un viaggio nel passato (e nel presente): dal monumentale Cortile d’Onore si entra nella cappella affrescata (dove il rettore Alberto Lolli celebra regolarmente messa), poi nella sala del Camino con i ritratti seicenteschi di Carlo e del cugino Federico Borromeo, nel refettorio con le panche e i tavoli di legno del ’500. E ancora nei giardini, nella biblioteca con 40mila volumi - una miniera di sapere per i quasi duecento alunni ospiti - e nelle sale di rappresentanza nel piano nobile (la sala Bianca e quella degli Affreschi).

«Nella sala del Camino porto i visitatori a vedere l’affresco con la scena di San Carlo in processione durante la peste di Milano del 1576 – racconta ancora Simone Miraldi –. Un tema che anche i più giovani hanno imparato a conoscere, dopo il Covid, e che ci mostra come sia cambiata la consapevolezza, grazie ai progressi della scienza, riguardo ai pericoli durante le pandemie. Oggi nessuno parteciperebbe a una processione affollata».

Come partecipare

Le visite guidate al collegio Borromeo si rivolgono, con offerte diversificate, alle scuole e ai cittadini. Quelle per adulti e gruppi sono previste la domenica, alle 15. Il calendario viene fissato di solito ogni due mesi e pubblicato sul sito del Collegio e nella newsletter con gli appositi link di prenotazione; il numero di partecipanti è limitato a massimo 30. La prossima è fissata per il 25 febbraio (ma è già sold out).

Le visite rivolte alle scuole (classi quinte della primaria e medie) si svolgono invece da ottobre a marzo, durano 45 minuti (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 11/11.30). Per le prenotazioni scrivere a visite@collegionorromeo.it.

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