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Udine, crescono le tariffe degli asili nido: aumenti fino a 25 euro al mese

UDINE. Cresce il costo dei nidi comunali e convenzionati. Per l’anno educativo 2024/2025, che prenderà il via dal mese di luglio, le famiglie si troveranno a fare i conti con un incremento di circa il 2%.

Se il ritocco, per le fasce più deboli della popolazione, verrà assorbito dai bonus statali e regionali riservati ai nidi, per i nuclei con un Isee più alto, superiore ai 50 mila euro, gli aumenti si aggireranno attorno al 4%.

I COSTI

Fino a quest’anno le fasce Isee individuate per le rette dei nidi erano tredici, a partire da un Isee compreso tra zero e 10 mila euro, per chiudere con quella superiore ai 30 mila euro. Da luglio ne sarà inserita una nuova, la quattordicesima, con una nuova voce per chi presenterà un Isee superiore ai 50 mila euro.

Le tariffe sono diverse non solo sulla base dell’indicatore della situazione economico di una famiglia, ma anche sulle ore di utilizzo del servizio nido: c’è una fascia massima tra le 7.30 e le 17.30, una media tra le 7.30 e le 16, una minima tra le 7.30 e le 13.30.

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Prendendo come riferimento i costi per la fascia massima, i nuclei con un Isee fino a 15 mila euro vedranno crescere la tariffa di 5 euro al mese: da 250 a 255 euro per Isee fino a 10 mila euro, da 316 a 322 euro per Isee tra 13.214 e 15 mila euro.

Man mano che il costo della retta sale, aumenta l’incremento, assestandosi sempre sul 2%. La novità riguarda l’ultima fascia Isee, quella superiore a 50 mila euro. Fino al 2023 una famiglia con un indicatore superiore ai 30 mila euro pagava 625 euro al mese; da luglio, se la stessa famiglia va oltre i 50 mila euro, pagherà 650 euro al mese, quindi 25 euro in più. In questo caso il ritocco è del 4%.

Come successo per l’introduzione dei nuovi scaglioni Irpef, quindi, la giunta comunale ha scelto di tutelare le fasce più deboli della popolazione chiedendo uno sforzo maggiore alle famiglie più benestanti.

LE AGEVOLAZIONI

Il Comune, sul fronte dell’abbattimento delle rette, per i bambini residenti garantisce uno sconto del 15% per le famiglie con due o più figli iscritti. Ci sono poi i bonus della Regione Fvg e dello Stato.

Per i nuclei con un unico figlio minore (Isee fino a 50 mila euro), ad esempio, la Regione concede un assegno massimo di 250 euro per la frequenza a tempo pieno e fino a 125 euro per la frequenza a tempo parziale.

L’ASSESSORE

In merito alla revisione delle tariffe, l’assessore comunale all’Istruzione, Federico Pirone, spiega: «Si tratta di ritocchi fisiologici. L’amministrazione comunale ha tutelato le famiglie con reddito medio basso che non sborseranno un euro in più.

Grazie al sistema di aiuti previsto - assicura - queste revisioni non verranno avvertite dai cittadini». Va detto che il rialzo è stato votato all’unanimità dalla Commissione nidi.

L’OFFERTA in città

Nel complesso i posti a disposizione nei 25 nidi tra privati, convenzionati o comunali sono 1.023 per il 2024. Non ancora sufficienti a coprire l’intera domanda, che per quanto riguarda i nidi comunali o convenzionati “sfora” per 129 posti.

Da qui la scelta della giunta De Toni di rivedere la convenzione con chi gestisce le strutture convenzionate, che ha permesso di far crescere la disponibilità del 46%, passando da 114 a 167.

Nel complesso i posti messi a disposizione dai nidi comunali sono 217 (suddivisi tra Fantasia dei bimbi, Sacheburache, Cocolâr e Dire, fare, giocare), a cui vanno aggiunti i 167 di quelli convenzionati (Fondazione Renati, Papa Giovanni XXIII, Rosa e Azzurro, C’era una Volta, Girotondo, Casetta a Colori, Ghirigoro via Caprera, Ghirigoro via Lavariano, Piccoli Principi).

Una boccata d’ossigeno importante, tra qualche anno, arriverà dal nuovo nido in costruzione nell’ambito della riconversione dell’ex caserma Osoppo, in via Adige, che darà modo di mettere a disposizione ulteriori 60 nuovi posti.

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