Chiara Ferragni, si allarga l’inchiesta per truffa: indagata anche per le uova e la bambola Trudi
Non c’è pace per Chiara Ferragni, arrivano nuovi guai. L’influencer è stata iscritta nel registro degli indagati di Milano, con l’ipotesi di truffa aggravata, non solo per la vicenda del pandoro Pink Chiristmas promosso con la Balocco; ma anche per le uova di Pasqua della Dolci Preziosi e la bambola Trudi sulla quale era stata attenzionata. A rivelarlo è l’atto con cui la Procura milanese giovedì scorso ha sollevato davanti al pg della Cassazione, il conflitto tra uffici del pm sulla competenza ad indagare sul caso dell’azienda dolciaria di Cuneo. La infuencer risponde quindi di tre diversi episodi con legali rappresentanti delle società produttrici. Lo riporta l‘Ansa.
Chiara Ferragni indagata per truffa per tre episodi
Il procuratore aggiunto di Milano Fusco ha delegato le indagini al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza lo scorso giovedì: ha inviato al pg della Cassazione, in base all’articolo 54-bis del codice di procedura penale, l’atto con cui ha sollevato il conflitto tra uffici. Il pandoro Pink Christmas deve esser seguito dalla procura di Milano o da quella di Cuneo? A questo proposito sono stati portati all’attenzione anche gli altri due casi: ossia le uova di cioccolato e la “Mascotte Chiara Ferragni”, prodotta in collaborazione con Trudi; l’azienda friulana acquisita nel 2019 dalla Giochi Preziosi, con sede legale sempre a Milano. Anche in questo caso l’ipotesi di reato era frode in commercio, poi diventata truffa aggravata. La parola passa ora al sostituto procuratore generale della Suprema Corte, posto che l’unica Procura ad aver sollevato la questione di competenza chiedendo gli atti relativi al pandoro è quella di Cuneo.
Uova di Pasqua, bambola e pandoro: si allarga la vicenda giudiziaria di Chiara Ferragni
Non è ancora sul tavolo dei pm invece l’esposto annunciato da Codacons nei giorni scorsi e relativo alla campagna del 2020 per raccogliere fondi contro il Covid attraverso una “Capsule collection limited edition” realizzata insieme a Oreo. La sponsorizzazione delle uova di Pasqua, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuta con lo stesso schema del pandoro. Cerealitalia, proprietaria del marchio Dolci Preziosi, a dicembre aveva spiegato che Ferragni ha percepito un cachet di 500mila euro nel 2021 e 700mila euro nel 2022 a fronte di una donazione di 36mila euro all’associazione “I bambini delle Fate”. In questo caso, però, le uova con la griffe avrebbero avuto lo stesso prezzo di quelle normali e non sono state vendute, come è accaduto per il pandoro, a un prezzo di superiore rispetto a quello di mercato. Il 18 gennaio poi Cerealitalia aveva fatto sapere di aver “fornito ai funzionari dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato tutta la documentazione utile, relativa alle uova di Pasqua ‘Dolci Preziosi – Chiara Ferragni’ 2021 – 2022”.
E nel mirino è finita anche la vendita della bambola Trudi, una limited edition creata dopo il matrimonio con Fedez e venduta tramite il sito e-commerce “The Blonde Salad”. “Tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”, aveva detto Ferragni. La Trudi-Limited Edition è una iniziativa del maggio 2019 che lanciava la bambola alta 34 centimetri, all’epoca a 34,99€. (Ora il prezzo è sceso a 24,99€). Messaggio che avrebbe lasciato intendere che il ricavato delle vendite sarebbe andato, in parte, all’associazione che si occupa di progetti di inclusione per bambini con autismo.
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