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La gerontocrazia contro Meloni: ducia, inadeguata, terribile. Il risentimento dei vecchi per i giovani al potere

Rossella Meloni Augias

Giorgia Meloni? Una ducia. “Ha le stimmate fasciste impresse nella carne, ha l’eloquio e il portamento e anche la cultura che ne fanno la rappresentante perfetta della destra che io aborro. Pericolo mortale“. A parlare è Carlo Rossella, ottantuno anni. Il quale trova modo di farci sapere che fa il tifo per Schlein. Intervistato da […]

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Rossella Meloni Augias

Giorgia Meloni? Una ducia. “Ha le stimmate fasciste impresse nella carne, ha l’eloquio e il portamento e anche la cultura che ne fanno la rappresentante perfetta della destra che io aborro. Pericolo mortale“. A parlare è Carlo Rossella, ottantuno anni. Il quale trova modo di farci sapere che fa il tifo per Schlein. Intervistato da Antonello Caporale per Il Fatto definisce la leader dem una “donna capace e colta”. “Con la destra invece prevale l’ignoranza”. Amen. Ma non è il solo ultraottantenne a prendersela col governo Meloni. Giuliano Amato, 85 anni, ha di recente messo in guardia l’opinione pubblica dal rischio di torsione autoritaria. Evocando lo “spettro dell’Ungheria di Orban” come modello cui l’Italia potrebbe pericolosamente avvicinarsi. E sono due.

E che dire di Corrado Augias? Lui, 89 anni, si siede nel salottino di Giovanni Floris e via con le perle di saggezza contro Meloni inadeguata, che dice cose terribili, contro la destra che cavalca la paura, contro i ministri “goffi”. Il tutto accompagnato da sorrisini supponenti, il cui sottotesto è: ma dove vanno questi? Dove pensano di andare? E infine Natalia Aspesi, 94 anni, che ogni tanto lancia stilettate censorie. L’ultima sulla “cafona leggiadria” dell’ex compagno della premier, tollerata in ogni caso da una Meloni troppo ambiziosa per perdere tempo a censurare il partner. Una citazione la merita anche Furio Colombo, 93 anni, per il quale Meloni non è affatto cristiana ma capace – addirittura! – di atti di “sadismo” (si riferiva alla tragedia di Cutro).

Un campionario di cattiverie, giudizi lapidari e senza appello. E che cos’hanno in comune tutti questi? Il fatto di detestare la destra, ovviamente. Nel caso di Rossella poi si tratta di un odio antico. Era lui infatti a firmare la prefazione al libro “Il nuovo fascismo” di Petra Rosenbaum per Feltrinelli nel 1975. Anno violento in cui i cattivi maestri imperversavano. E nel quale Rossella forniva appunti per il canovaccio di odio di cui oggi sente forse la mancanza: “La lotta antifascista deve essere continua, sino al totale isolamento del Msi, sino alla sua definitiva messa al bando nelle coscienze di quegli strati popolari che ancora credono alla fallacia del verbo nero di Almirante“. Questo, ovviamente, prima di sedersi alla corte di Berlusconi, così vicino al “cor di Federico” da essere invitato alle “cene eleganti”. Ma in vecchiaia si torna alle passioni giovanili, si sa.

I personaggi in questione hanno infatti anche un’altra caratteristica. L’età avanzata. Sono i gerontocrati che si ribellano all’ascesa della ragazza della Garbatella. Platone sosteneva che il governo va affidato ai saggi. I vecchi a volte lo sono, a volte invece sono solo portatori di bilioso risentimento.

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