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Laura Formenti protagonista anche all’estero, debutto a Barcellona poi Vienna e Bruxelles

Laura Formenti protagonista anche all’estero, debutto a Barcellona poi Vienna e Bruxelles

foto da Quotidiani locali

Laura Formenti sta portando in giro per l’Italia il suo nuovo spettacolo “Drama Queen” – scritto insieme a Giuseppe Della Misericordia e Gianluca Ettori, con la collaborazione di Marzio Rossi – dove l’attrice, comica e performer di San Martino Siccomario sfida il politicamente corretto e affronta i drammi al tempo dei social: dalle persone che fanno morire la nonna (più e più volte) per poter scrivere post accorati, ai tik toker che realizzano video dagli ospedali; dagli influencer che cambiano patologie con la velocità con cui gli stilisti cambiano collezione, al dramma degli alloggi a Milano visto da un letto a soppalco.

«Sul web e nella vita – spiega Laura – il disagio vende. Ognuno ha una lacrimosa storia di vita da raccontare. I drammi tengono banco e l’unica via di scampo sembra essere l’ironia e l’autoironia. Una domanda continua infatti a girare nella mia testa: se quelli che consideriamo drammi quotidiani fossero semplicemente vita?».

La novità di quest’anno sono le prime date europee: quella che ormai si può considerare una delle più famose stand up comedian del Belpaese ha infatti debuttato qualche giorno fa a Barcellona, sabato prossimo sarà invece a Vienna, a fine mese a Bruxelles, poi Utrecht, per finire la sua tournée ad Amburgo e a Berlino.

Laura Formenti è un’autentica artista del terzo millennio con 117mila follower su Instagram, 134mila su Tik Tok, 37.500 su Facebook: i social li conosce bene così come conosce bene il web dove dallo scorso anno è presente con un podcast autoprodotto, “Humor Nero”, che nel primo mese è arrivato fino alla decima posizione di Spotify. Nel 2021 è esplosa in tv con la performance di Italia’s Got Talent “Io se fossi un uomo” (20 milioni di visualizzazioni totali e oltre un milione su YouTube).

Partiamo da queste prime date all’estero.

«Sono show – risponde l’attrice – seguiti da un pubblico di italiani espatriati: a Barcellona è andata molto bene, lo spettacolo era sold out. Un’esperienza molto bella anche se inevitabilmente faticosa».

Presente sul web e sui social con numeri decisamente lusinghieri: dei social conosce sia le potenzialità che i rischi...

«La gente ormai si offende per qualunque cosa, ogni argomento rischia di diventare divisivo in modo del tutto imprevedibile. Penso che ciò dipenda dal fatto che la frustrazione trova nei social il suo canale di sfogo preferito. La folla era feroce anche in passato, basta leggere i classici per rendersene conto, diciamo che oggi la cattiveria viene amplificata da commenti in cerca di un sempre maggior numero di likes e views. Tutto gira attorno all’engagement, un coinvolgimento del tutto acritico e fine a se stesso, con le conseguenze che si possono vedere. Io anche di questo parlo nel mio nuovo spettacolo “Drama Queen”: perché ormai si fa a gara a chi la spara sempre più grossa».

I social producono frustazione.

«Sicuramente, d’altronde non sono forse il luogo dove gli influencer ostentano il proprio successo fatto di case con cabine armadio dove ci potrebbe vivere una famiglia di quattro persone? Immagini che scatenano prima ammirazione e subito dopo invidia e rabbia, quella stessa rabbia che si riversa, si scatena poi nei social. Diciamo che sui social il rischio è quello di incarognirsi».

Femminista convinta, lei non ha paura a prendere posizione.

«Anche è qui difficile immaginare le reazioni delle persone che stanno sui social. Ti aspetti che le reazioni più forti arrivino da temi controversi e complessi come il conflitto in Medio Oriente e invece scopri che i livelli di maggiore aggressività si raggiungono con questioni apparentemente innocue, neutre, come mettere o non mettere la panna nella Carbonara. Insomma, la gente non sta tanto bene».

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