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Biathlon, per Bjørndalen e Domracheva i pianeti si allineano a San Valentino. L’incredibile anniversario lega agonismo e destino!

Oggi è il 14 febbraio 2024, giorno che per quanto riguarda il biathlon merita di essere ricordato a causa di un eccezionale concatenamento di ricorrenze cronologiche e matematiche dai risvolti più unici che rari. I protagonisti di tutto ciò sono Ole Einar Bjørndalen, Darya Domracheva e la di lei nazione d’appartenenza. Andiamo a spiegare perché e percome.

La giornata odierna coincide con il 25° anniversario di quello che il fuoriclasse di Simostranda ha più volte identificato come il momento più buio della sua lunghissima carriera, ovverosia la staffetta dei Mondiali di Kontiolahti 1999. Norvegia e Bielorussia cominciano assieme l’ultima frazione, forti di un vantaggio abissale sulla concorrenza. La medaglia d’oro è affare loro. A chiudere i rispettivi quartetti ci sono appunto Bjørndalen e Oleg Ryzhenkov.

La sfida è aperta, anche se ovviamente lo scandinavo è favorito. Tuttavia, quando i due si sdraiano per sparare a terra, succede l’imponderabile. Il norvegese non manda a segno neppure un proiettile del caricatore! Al contrario, il rivale è precisissimo e riparte verso quello che sarà il punto più alto nella storia del movimento maschile della Repubblica ex sovietica. Viceversa, il nordico resta in balia delle ricariche e dei suoi demoni. La Norvegia salva il bronzo, ma è una medaglia di fiele.

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Ole, per anni e anni, ammetterà a ripetizione di non essersi mai dato pace per quella sciagurata sessione di tiro, che considera appunto la macchia più grande sulla propria attività agonistica. Ironia del destino, quella debacle consegna alla Bielorussia un trionfo senza eguali; e proprio in Bielorussia Bjørndalen troverà moglie (la seconda) e la donna con cui darà alla luce un’erede (Xenia).

La donna in questione è, ça va sans dire, Darya Domracheva. Ebbene, gli scherzi del fato fanno sì che oggi sia contemporaneamente il 10° anniversario del giorno in cui Dasha si sia fregiata della seconda delle tre medaglie d’oro dei Giochi olimpici di Sochi 2014, quella della 15 km. Sul podio, la fuoriclasse di Minsk venne accompagnata dalla connazionale Nadezhda Skardino, in quello che è stato il punto più alto nella storia del biathlon bielorusso in ambito individuale.

Ci si creda o meno, ma questa è la dinamica proposta dal San Valentino 2024 se lo si declina nell’ottica di una disciplina impegnata a vivere il cuore dei Mondiali di Nove Mesto na Morave. Il giorno degli innamorati lega, matematicamente e cronologicamente, la coppia più blasonata di sempre. Chissà se, nel 2034 o nel 2049, ricorderemo per qualche ragione speciale il vincitore dell’odierna individuale maschile. Dipende anche da chi sarà la sua dolce metà.

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