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Manuel Pasqual: “Bravo Nicola a lavorare sulla testa”

L’ex capitano di Fiorentina ed Empoli ha rilasciato un’intervista sulle colonne locali de “La Nazione”: Manuel Pasqual, cosa è cambiato nell’Empoli di Nicola?«C’è più consapevolezza nei propri mezzi e l’allenatore è stato bravo a lavorare sulla testa dei giocatori, oltre che sulla tecnica. Lui ha detto che non si sente uno psicologo, ma in realtà […]

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L’ex capitano di Fiorentina ed Empoli ha rilasciato un’intervista sulle colonne locali de “La Nazione”:

Manuel Pasqual, cosa è cambiato nell’Empoli di Nicola?
«C’è più consapevolezza nei propri mezzi e l’allenatore è stato bravo a lavorare sulla testa dei giocatori, oltre che sulla tecnica. Lui ha detto che non si sente uno psicologo, ma in realtà secondo me lo è perché è determinante nel motivare».
Da cosa lo nota?
«Dalla velocità d’azione e dal modo di porsi dei calciatori. Non può essere soltanto un fattore tecnico. E forse, perfino inconsapevolmente, Nicola è riuscito a dare autostima a diversi ragazzi che prima forse non erano in fiducia».
Lei in carriera ha mai avuto un allenatore così bravo a livello mentale?
«Sinisa Mihajlovic, che ho avuto a Firenze, era uno che lavorava tanto sulla testa dei giocatori».
Venerdì scorso ha commentato per Dazn, Salernitana-Empoli. C’è qualche giocatore che l’ha colpita in modo particolare?
«Cambiaghi sta facendo la differenza, anche senza segnare. All’Arechi si è messo nelle condizioni di saper leggere quando stare largo sulla linea o quando andare in supporto a Cerri e quindi dare una soluzione dentro il campo, lasciando la corsia a Cacace. Anche Cerri mi è piaciuto come singolo».
E in generale?
«Nel complesso sono stati tutti bravi nella ripresa e dopo il pareggio non hanno mollato, non sono andati in difficoltà, riuscendo invece a pendere in mano la gara fino alla vittoria finale».
Ed è arrivato anche il primo gol di Niang.
«È stato freddo dal dischetto perché in quei momenti il pallone diventa pesante. È stato Nicola dalla panchina a dirgli di calciare e poi, dopo la rete, fra i primi ad abbracciarlo c’era proprio Cancellieri. Quando poi ha segnato il 3-1, è stato Niang a contraccambiare con l’assist».
Anche nel suo caso fu Martusciello nell’aprile del 2017 a dirle di calciare quel penalty al Franchi contro la Fiorentina, sua ex squadra.
«Sì, era un rigore importante e sono riuscito a fare gol, ma poi purtroppo non è bastato per la salvezza a fine stagione».
Come immagina la gara di domenica contro i viola?
«Partita decisamente importante perché l’Empoli deve allontanarsi sempre più dalla zona retrocessione e d’altra parte la Fiorentina ha vinto con il Frosinone, segnando ben 5 reti, ma ora cerca conferme a cominciare da stasera a Bologna. Devono trovare continuità».
Quali sono i punti di forza dei viola?
«Credo che sia una formazione Gonzalez-dipendente. Ora però hanno anche Belotti che è uno che sa fare gol. È stato un buon acquisto e pure Faraoni mi piace. Gli esterni difensivi stanno facendo bene».
Se dovesse giocare, Parisi potrebbe essere emozionato?
«Rivedrà un po’ di ex compagni e molte persone che conosce bene quindi all’arrivo potrebbe avere un po’ di emozione, ma poi passa tutto in automatico appena l’arbitro fischia».
La sfida fra panchine come la vede?
«Sono due allenatori completamente diversi, anche per gli obiettivi. Di conseguenza è differente il modo di impostare la mentalità della squadra. Sono tecnici differenti fra loro, ma mi piacciono entrambi».

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