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E’ partita dalla sabbia di Abu Dhabi la rincorsa di Giada Specia verso Parigi 2024

Ha preso il via dagli Emirati Arabi la rincorsa di Giada Specia verso Parigi 2024. La biker feltrina lo scorso fine settimana ha gareggiato alla prima edizione della Hero Abu Dhabi Hudayriyat Island, prova Xco Class 1, l’unica competizione del calendario Uci nella penisola araba, classificandosi al quarto posto sia nello short track (il format - gara di una ventina di minuti – che da qualche anno è stato introdotto) sia nel cross country. Al di là del piazzamento e della prestazione (Giada nel cross country ha chiuso a una decina di secondi dalla vincitrice, l’australiana Rebecca Henderson), comunque buoni, importante era rompere il ghiaccio con la stagione 2024, riassaporare il gusto dell’agonismo all’inizio di una annata importante come poche. In estate, infatti, ci saranno le Olimpiadi ed è fondamentale partire con il colpo di pedale giusto per vestire l’azzurro nella capitale francese.

«La partecipazione alle Olimpiadi è l’obiettivo della stagione», esordisce l’atleta di Pedavena che ad Abu Dhabi è stata la seconda delle italiane alle spalle, sia nello short track e sia nel cross country, della valdostana Martina Berta, confermando gli equilibri già palesati nel corso del 2023, «le prossime settimana saranno fondamentali per capire chi potrà andare a Parigi: occorrerà arrivare in forma alle due gare di Coppa del mondo che saranno indicative in chiave olimpica, quelle che si svolgeranno in Brasile, a Mairiporã dal 12 al 14, e a Araxá, da 19 al 21».

Le possibilità che la biker pedavenese sia in azzurro a Parigi sono concrete: lo dimostra il ranking nazionale e internazionale e anche il fatto che a gennaio sia stata chiamata al raduno che la nazionale ha effettuato in Liguria, ad Alassio. Con lei Chiara Teocchi, Simone Avondetto, Luca Braidot e Jury Zanotti. Certo, i giochi per … i Giochi sono tutt’altro che definiti ma la strada è quella giusta.

«Durante l’inverno ho lavorato bene, passando un mese in raduno tra il collegiale azzurro e quello con il club», dice ancora la portacolori della Wilier Vittoria, «tutto è andato secondo i piani, abbiamo fatto un bel blocco di allenamento. Rispetto al passato non è cambiato molto, sto lavorando però maggiormente sull’intensità rispetto: meno ore sulla bici ma più intense».

Tornando all’esperienza ad Abu Dhabi, Giada sottolinea la particolarità dell’esperienza emiratina.

«Non è stata di certo una gara tradizionale», spiega, «il tracciato era molto diverso da quelli cui siamo abituati, ricavato su un percorso interamente artificiale, creato dal nulla. È stata una bellissima esperienza, un'esperienza da ripetere: siamo stati accolti molto bene».

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