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A Padova la “Blue Punisher”, ecstasy potentissima che può anche uccidere

A Padova la “Blue Punisher”, ecstasy potentissima che può anche uccidere

foto da Quotidiani locali

La chiamano “Blue Punisher” dal nome dell’antieroe della Marvel Comics il cui logo è scolpito su una faccia della pastiglia triangolare di colore azzurro. È ecstasy, ma almeno due volte e mezza più potente di quella “normale”. Così forte che non sono rari i casi in cui uccide, interrompendo le funzioni respiratorie e cerebrali di chi la assume.

La polizia ne ha trovato due pastiglie in casa di un trentenne originario del Gambia, fermato - dopo un suo inutile tentativo di fuga in bicicletta - in via Trieste domenica pomeriggio durante un servizio di controllo. In tasca l’uomo aveva poco più di due grammi di marijuana, è stata decisa la perquisizione domiciliare e nella sua abitazione sono stati trovati altri 26 grammi di marijuana, nascosti nell’intercapedine di un divano, e una bustina con le due pastiglie di “Blue Punisher”, che dunque - si suppone - sta girando anche in città. L’uomo è stato arrestato, processato per direttissima lunedì e condannato a un anno di reclusione, con pena sospesa.

Sabato pomeriggio, invece, vicino al cavalcavia Borgomagno, una Volante impegnata nel servizio di prevenzione dei reati in zona stazione, ha notato un uomo che - vista la polizia - ha tentato di nascondersi tra le auto in sosta per poi scappare verso il terminal. Gli agenti l’hanno fermato e controllato, l’uomo nel frattempo aveva tentato di disfarsi di un sacchetto di plastica trasparente che custodiva dentro i pantaloni e nel quale c’erano 28,7 grammi di marijuana. È stato portato in questura e identificato come un 27enne originario della Nigeria. È stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio.

Furto di una borsetta

Sempre sabato, ma in serata, la polizia è stata chiamata da una donna che denunciava di essere stata derubata della borsetta e raccontava di aver già ricevuto sul telefono alcune notifiche per spese fatte con la sua carta di credito.

Fra le segnalazioni, c’era anche una transazione rifiutata in un esercizio pubblico del Portello. Una Volante è andata sul posto, ha parlato con il titolare del locale e individuato la donna che aveva cercato di pagare due birre usando più carte di credito. Fallito il tentativo e vista la polizia, si era chiusa in bagno.

Gli agenti l’hanno convinta a uscire e sul poggiolo della finestra hanno trovato tre carte di pagamento e i documenti della vittima del furto. La donna fermata dalla polizia, una 43enne cittadina brasiliana, aveva tutte le caratteristiche indicate dalla donna derubata nel locale del centro. E con lei c’era l’ uomo, un 47enne italiano, che sempre stando al racconto della vittima l’accompagnava nel locale dove era sparita la borsetta.

I due, tra l’altro, avevano ancora con loro varie buste di merce acquistata con le carte di credito rubate nei negozi Calzedonia e Kasanova in centro. Acquisti per poco meno di sessanta euro, stesso importo degli ammanchi notificati alla vittima sul suo telefono. I due, che hanno diversi precedenti per reati analoghi, sono stati denunciati in concorso per il reato di furto e per l’utilizzo delle carte di credito rubate.

Domenica, in Prato della Valle, è stato fermato per un controllo un 17enne tunisino: nella tasca del giubbotto aveva quattro dosi di cocaina (2,23 grammi) e banconote di piccolo taglio per un totale di 190 euro. È stato denunciato e, su disposizione del Pm della Procura presso il Tribunale dei Minorenni di Venezia, affidato a una comunità.

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