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Rugby Sei Nazioni. Louis Lynagh  convocato in Azzurro

La prima maglia che Louis Lynagh indosserà in Italia sarà quella Azzurra della Nazionale e non quella verde del Benetton Treviso che l’ha ingaggiato dal primo luglio.

Il 23enne italo-anglo-australiano nato a Treviso figlio dell’avvocato Michael (apertura campione del mondo con i Wallabies nel 1991 quelli di Campese, Farr-Jones, Horan e soci) compare nella lista dei convocati che il ct Gonzalo Quesasa annuncerà oggi, mercoledì 14 febbraio, alle 16 in vista del raduno da sabato 18 febbraio a Roma per il terzo turno del Sei Nazioni previsto per domenica 25 febbraio a Lille contro la Francia.

Osservato da tre anni e già contattato da Franco Smith prima e Kieran Crowley dopo, Louis Lynagh ala di estrema potenza (1,87 per 95 kg) è uno di quei figli d’arte che confermano il talento genitoriale: 28 mete in 56 presenze con gli Harlequins fra cui il titolo della Premiership inglese nel 2021 (segnò la meta decisiva).

Sinora aveva rifiutato le avances dell’Italia. Per nascita, passaporti e residenza poteva scegliere anche Inghilterra o Australia.

Ha deciso per l’Azzurro due mesi fa mettendo fine al corteggiamento della Fir, dopo però aver compreso che le sue chance di giocare per l’Inghilterra si erano esaurite. Esattamente come Paolo Odogwu (ora infortunato ma azzurro dal mondiale). Era stato papà Michael ad anticipare la notizia della scelta due mesi fa ai vertici Fir, specie al presidente Innocenti che aveva marcato da vicino il giovane talento già nel 2020 esprimendo il suo desiderio di vederlo in maglia azzurra.

Il ragazzo cresciuto a Londra ha fatto tutta la trafila sotto la Rosa di Lancaster: under 16, under 18, under 19 (i Colt) fino alla convocazione del guru Eddie Jones nel raduno della Nazionale maggiore nel 2021. Senza mai finire in lista gara (nel rugby una presenza nella maggiore o nella A vincolano il giocatore alla Nazione) e da allora mai più convocato.

Una convocazione sprint così non si vedeva dal 1999 quando il ct Mascioletti scelse l’italo-australiano Nick Zisti che non aveva mai giocato un minuto nel rugby a XV ma solo nel codice del “tredici”. Una meteora. Sparì dopo il mondiale disastroso e 4 presenze.

Non così Louis Lynagh, solido e dalla formazione rugbistica cristallina. Ha altri due fratelli (già nel mirino azzurro): il fratello 19enne Tom che ha esordito nel Super Rugby con i Queensland Reds in Australia e il 15enne Niccolò già visto in azione in una sfida fra college inglesi e italiani.

Sono nati tutti a Treviso, la mamma Isabella Franchin (figlia di Giuliano, ex presidente della confindustria della Marca) conobbe Michael al suo arrivo alla Benetton dopo i fasti del mondiale. L’anno dopo Michael vinse lo scudetto di serie A in una mitica finale giocata al Plebiscito di Padova, segnando due mete.

Lynagh non è l’unico figlio d’arte di cui si parla, Benetton ha ingaggiato pure Matthew Matteo Gallagher. Il padre John Gallagher inglese di nascita vinse con gli All Blacks la prima coppa del mondo nel 1987.

Altri come Niko Kirwan, figlio della leggenda John (anche lui sposatosi a Treviso dopo aver giocato nel club) hanno scelto il calcio e attualmente milita nel Padova.

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