World News in Italian

Aumenti per 13 mila dipendenti ma il sogno del posto pubblico non attrae più: persi duemila impiegati

Aumenti per 13 mila dipendenti ma il sogno del posto pubblico non attrae più: persi duemila impiegati

foto da Quotidiani locali

Entro una manciata di settimane la Regione avvierà le trattative con i sindacati per arrivare al rinnovo del contratto del Comparto unico del pubblico impiego che interessa circa 13 mila dipendenti.

Un passaggio necessario perchè l’accordo siglato lo scorso luglio è nato, di fatto, già scaduto visto che riguardava le annualità dal 2019 al 2022. «In legge di Stabilità abbiamo stanziato le somme necessarie ad avviare il confronto – ha spiegato l’assessore Pierpaolo Roberti – e contiamo di arrivare almeno alla pre-intesa non oltre fine anno».

Il contratto in vigore

Gli accordi economici in vigore, e su cui, come accennato, si comincerà la discussione a partire da questo mese (probabilmente da martedì 20), sono quelli siglati lo scorso luglio e che hanno messo mano a un quadro fermo, all’epoca, al 2018.

Il nuovo contratto ha consentito ai lavoratori del pubblico impiego del Friuli Venezia Giulia di ottenere un pacchetto di aumenti annuali compreso tra gli 800 e i mille euro lordi, così come certificato dal via libera della Corte dei conti.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14070513]]

Il contratto, in particolare, ha determinato un aumento del 3,45% sulla parte tabellare producendo incrementi mensili lordi di 65 euro per la categoria A, di 68 per quella B fino ai 73 per la C e agli 83 per la D.

Oltre a questo, l’accordo ha previsto di portare da 586 a 720 euro lordi il valore del salario accessorio annuale facendo valere questa crescita dal 1º gennaio dello scorso anno.

Aggiungendo alla parte tabellare le altre voci di stipendio, inoltre, l’aumento può arrivare al 4,1%. In questo senso l’accordo ha infatti prodotto la maturazione di una serie di indennità in aumento, come quella riservata alla polizia locale, oppure pensate ex novo come quella che prevede una sorta di “bonus” per i dipendenti che fanno parte di un’organizzazione con non più di otto dipendenti. Una mossa, questa, pensata per provare a incentivare la permanenza al lavoro nei Municipi minori.

Complessivamente, per il triennio 2019-2021, il rinnovo del contratto vale 16 milioni di euro netti, che al lordo diventano 22 milioni. L’importo è stato calcolato sul numero dei dipendenti al 31 dicembre 2018 per quanto al 1º gennaio dello scorso anno questi fossero poco meno di 13 mila.

Persi duemila dipendenti

Le trattative per il rinnovo del contratto dovranno servire, almeno nella visione dei sindacati, a imprimere una svolta positiva all’attrattività dell’impiego pubblico che, oggettivamente, negli ultimi anni non ha lo stesso appeal del passato.

Da inizio millennio a oggi, numeri alla mano, il Comparto unico ha perso oltre 2 mila dipendenti tra pensionati, blocchi del turnover imposti dallo Stato e personale che ha scelto di passare al privato diventato spesso più conveniente del pubblico.

Detto che la pianta organica del Comparto, all’inizio dello scorso anno, comprendeva esattamente 12 mila 924 persone, è emblematico l’andamento del biennio 2020-2021 per analizzare lo scenario. Nel periodo considerato, entrando nel dettaglio, le assunzioni nell’intero panorama degli enti locali state 2 mila 565, di poco sufficienti a coprire il turnover considerato il saldo positivo di 109 unità e a fronte di 2 mila 473 cessazioni dei rapporti di lavoro.

All’interno, poi, dell’amministrazione regionale, e negli enti del Comparto, invece, una manciata di giorni fa risultavano scoperte 725 posizioni. La dotazione organica risultante dai fabbisogni deliberati ammonterebbe a 4 mila 24 unità, mentre in autunno i dipendenti in servizio risultavano essere 3 mila 299.

Un problema legato anche, se non ormai soprattutto, all’andamento dei concorsi pubblici. Negli ultimi otto, ad esempio, il rapporto tra il numero delle persone collocate in graduatoria e le domande presentate è stato di uno a dieci: le richieste sono state 11 mila 677, i partecipanti alla prima prova 3 mila 509 con appena 1.197 inseriti in graduatoria.

Citando alcuni esempi, al concorso per l’assunzione di 15 assistenti amministrativo-economici, con contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato in Regione, su 3 mila 523 iscritti si sono presentati per la prova scritta nel luglio 2021 in 735 e in graduatoria sono entrati in 242.

Ancora, quindi al concorso per l’assunzione di dieci dipendenti nell’Area forestale e della vigilanza ambientale, su 2 mila 66 domande si sono presentati alla preselezione nel settembre del 2021 in 585, dei quali soltanto 82 sono stati collocati in graduatoria.

Читайте на 123ru.net