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Visite d’emergenza a cani e gatti: a Trieste salta la guardia medica di notte

Visite d’emergenza a cani e gatti: a Trieste salta la guardia medica di notte

foto da Quotidiani locali

TRIESTE. Il cane di una signora triestina si sente male durante la notte. La proprietaria cerca un veterinario per un intervento d’emergenza, pensando che in città esista ancora una reperibilità a rotazione tra i vari studi presenti. Ma trova solo numeri spenti e nessun professionista a disposizione per una visita.

È accaduto qualche giorno fa. Dopo lo sfogo pubblicato sui social dalla donna, i padroni di altri animali d’affezione sono usciti allo scoperto lamentando di aver patito di recente lo stesso disagio. A confermare l’assenza, attualmente, di una guardia privata notturna è Fulvia Ada Rossi, presidente dell’Ordine dei veterinari di Trieste. Duplice la motivazione alla base della mancanza del servizio, che perdura ormai da qualche mese: da una parte le ripetute «aggressioni verbali», apparse anche sui social, subite ripetutamente dai medici coinvolti nel servizio stesso, dall’altra l’indisponibilità del personale a fare i turni di notte. L’episodio da cui scaturisce il caso risale a sabato scorso, quando un cane ha una crisi. La proprietaria si attiva subito e chiama i numeri di diversi ambulatori. A sorpresa nessuno è operativo. Solo una veterinaria risponde, ma offre un consulto telefonico e nulla di più. Anche altri triestini raccontano di aver avuto lo stesso problema, principalmente per l’assistenza urgente di cani e gatti che di notte avevano accusato dei malori: hanno dovuto aspettare il mattino, preoccupati e agitati per la situazione.

La presidente dei veterinari triestini conferma che al momento in città molti hanno sospeso la guardia medica notturna: «Purtroppo capitava di frequente a molti di accogliere la notte animali che avevano un altro veterinario di riferimento. Questo comportava la necessità di una serie di accertamenti da eseguire per poter inquadrare lo stato di salute e procedere con le cure. Accertamenti che, naturalmente, hanno un costo, di fronte al quale molte persone reagivano con ingiurie e offese. Ma talvolta persino in modo aggressivo, tanto che molti professionisti, anche per questioni di sicurezza, non se la sono sentita di lavorare più di notte».

E così anche chi, fino a qualche mese fa, offriva la reperibilità ha smesso. A questo si aggiunge la carenza di personale disposto ad allungare i turni o ad aggiungerne altri a quelli già fatti in orario diurno. «Negli ultimi mesi – aggiunge Rossi – abbiamo comunque cercato di trovare una collaborazione tra i professionisti del territorio per assicurare la reperibilità, ma non ne abbiamo trovato la disponibilità. In ogni caso a fine mese è convocata l’assemblea annuale degli iscritti e la questione è all’ordine del giorno». In quella sede si capirà se qualche professionista sarà disposto a coprire nuovamente il ruolo di guardia medica. Va ricordato infatti che non esiste un servizio di sanità pubblica che risponda, come una sorta di pronto soccorso, alle esigenze degli animali di privati cittadini. Quanto al cane colpito da una crisi, fortunatamente è rimasto stabile fino al mattino, quando è stato visitato e curato

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