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Comune di Trieste, Commissione Trasparenza: Ugo Rossi eletto a sorpresa presidente

Comune di Trieste, Commissione Trasparenza: Ugo Rossi eletto a sorpresa presidente

foto da Quotidiani locali

TRIESTE. È Ugo Rossi il nuovo presidente della commissione trasparenza. Dopo la fumata nera di fine gennaio, ieri mattina le opposizioni hanno votato – come da regolamento – il successore del civico Alberto Pasino: la figura scelta è proprio il consigliere di Insieme Liberi che però, non avendo partecipato alla seduta, si è trovato eletto presidente “in contumacia”. Sia come sia, la notizia non ha scomposto Rossi, che annuncia la sua intenzione di approfondire il tema della privatizzazione dei servizi, a partire dalla pubblica illuminazione: «Interpreterò al mio meglio il ruolo di presidente».

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Qual è dunque la dinamica dei fatti? La presidenza annuale dell’esponente della Lista Russo Pasino è giunta al termine, e il regolamento prevede che l’incarico passi a un altro gruppo di minoranza, secondo un sistema di turni volto a dare rappresentanza a tutti. Durante l’ultima riunione della commissione, però, Insieme Liberi, il Partito democratico e Adesso Trieste avevano tutti chiesto di saltare il turno: la situazione aveva preso i commissari in contropiede, tanto che su richiesta del meloniano Massimo Codarin si è ricorso al supporto tecnico del segretario generale Giampaolo Giunta. Ieri Giunta ha quindi partecipato alla riunione, chiarendo dei punti dirimenti: le norme prevedono che tutti i gruppi dell’opposizione abbiano un turno alla guida della trasparenza; il rispetto delle prerogative di tutti, ha spiegato però il segretario, implica che il gruppo che rinunci formalmente perda di fatto il turno per tutto il mandato. Lo stesso in caso di dimissioni.

Un bel rompicapo: il Pd si trova infatti nelle more della sostituzione del suo commissario Štefan Čok, impossibilitato a partecipare, mentre la consigliera di Adesso Trieste Giorgia Kakovic aveva già espresso la sua reticenza al momento, considerato il suo recente ingresso in aula. Nella scorsa seduta, lo stesso Rossi aveva manifestato telefonicamente a Pasino la sua indisponibilità.

Ieri però, appurato il contesto tecnico, le opposizioni si son trovate a fare una scelta: piuttosto comodamente, va detto, le formazioni di minoranza hanno scelto quindi di votare presidente il collega di Insieme Liberi, candidato dal capogruppo Pd Giovanni Barbo sebbene fosse assente. Questo il commento della pentastellata Alessandra Richetti: «Era la scelta più logica in questo particolare momento. Certo sono perplessa perché egli non ha risposto chiaramente circa sue intenzioni e oggi non si è neppure presentato in commissione. Aspettiamo di capire se vorrà adempiere a questo suo dovere civico». A esser maliziosi, vien da pensare che la minoranza abbia votato Rossi nella speranza di una sua dimissione.

Raggiunto telefonicamente da Il Piccolo, Rossi conferma però d’esser prontissimo: «Per me va bene – spiega -. Avevo chiesto un posticipo causa impegni anche giudiziari, ma anche così mi farò carico del compito. Ci sono questioni come il bando sull’illuminazione pubblica su cui vorrei accendere i riflettori: parliamo di 80 milioni di euro, su cui già un anno fa avevo presentato una mozione, di cui è stata prima rifiutata l’urgenza e poi è stata dichiarata inammissibile. Come Insieme Liberi ci battiamo per la gestione pubblica degli asset strategici, anche perché vediamo le conseguenze delle privatizzazioni selvagge».

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