World News in Italian

Non solo aeroporto e Casa Rossa, Go!2025 conta le sale più piccole

GORIZIA. Dal ridotto del Teatro Verdi a quello del Kulturni dom, passando per la sala “Dora Bassi” o dal teatrino di Palazzo De Bassa; senza dimenticare la Sala Incontro di Borgo San Rocco o lo spazio per gli appuntamenti del Trgovski Dom, oppure la sala di Apt alla stazione ferroviaria. La Capitale europea della Cultura avrà bisogno soprattutto di spazi medio-piccoli. L’ipotesi dei maxi-concerti fino a 100 mila persone sul prato dell’aeroporto “Duca d’Aosta” è un’idea suggestiva, ma al momento è, appunto, soltanto un’idea. Per i concerti all’aperto, al netto del piazzale transfrontaliero della Transalpina, le location individuate sul versante goriziano del confine sono quelle del piazzale della Casa Rossa, di piazza Vittoria e, quando sarà pronto, del parco della Valletta del Corno. Per gli appuntamenti più piccoli e “intimi” ci sarà poi disponibile anche piazza Sant’Antonio: nelle passate edizioni di “Gusti di Frontiera” ha dimostrato a più riprese di poter essere funzionale allo scopo grazie ai gradini che lo rendono una sorta di “anfiteatro” urbano.

La Capitale europea della Cultura però vivrà soprattutto di appuntamenti al chiuso e, al netto delle sedi con numeri più grandi - come il Teatro Verdi, l’Auditorium di via Roma, il Kulturni dom di via Brass, il Kulturni center “Lojze Bratuž” di viale 20 Settembre o il Kinemax di piazza Vittoria - avrà bisogno soprattutto di contesti con una capienza più ridotta.

Il programma di Go!2025 è ancora in fase di costruzione, ma è molto probabile che sarà piuttosto denso. Ci sono i 44 progetti Interreg, ci sono i sette cluster del Bando Borghi (con tutte le sotto-derivazioni), ci sono gli eventi dei bandi regionali e ci sono poi quelli direttamente gestiti dalla Regione o dal Comune o quelli legati al GectGo e allo Javni Zavod Go!2025. E non mancheranno, infine, incontri estemporanei organizzati all’ultimo minuto da qualche realtà locale.

Alla prova dei fatti, di carne al fuoco ce ne sarà tanta, ma la maggior parte degli appuntamenti sarà presumibilmente di nicchia e richiederà spazi per 70 o 80 persone. Forse anche di meno.

In quest’ottica, per esempio, l’Erpac ha chiesto in concessione alla Camera di Commercio della Venezia Giulia lo spazio della sala “Tulio Crali”. Già Galleria Art Open Space, per dimensione e posizione (all’imbocco della galleria di Banca Intesa Sanpaolo), è perfetta per ospitare piccole mostre d’arte e presentazioni di autori. Al Palazzo del Cinema di piazza Vittoria si presta bene allo stesso scopo la Mediateca “Ugo Casiraghi”. Piccola e centrale con una buona visibilità è anche la Galleria Agoré di fronte ai giardini pubblici. Poco più in là, il GectGo ha fissato con il GoCenter (KbCenter) il proprio quartier generale cittadino dedicato ai suoi piccoli incontri. Non si devono poi dimenticare lo spazio della Fondazione Carigo in via Carducci e quelli citati in apertura.

All’appello mancano ancora molti altri siti. Detto che a causa dei problemi legati alla mancanza di personale, difficilmente la Biblioteca Statale Isontina potrà interpretare nuovamente quel ruolo da protagonista di promotore d’incontri che ha svolto fino a qualche anno fa, tra i siti di pregio architettonico con un’anima storica si possono ricordare la sala del Conte in castello, il piano nobile di Palazzo Attems-Petzenstein, il palazzo De Bassa e le scuderie di Palazzo Coronini-Cronberg: tutti luoghi adatti per organizzare convegni. Stessa funzione può svolgerla l’aula dell’ex Consiglio provinciale. Alla lista, si possono aggiungere anche la sala storica dell’Unione ginnastica goriziana e palazzo Lantieri. Anche se è improbabile che in un solo giorno siano messi in scaletta decine di incontri tutti assieme, è comunque importante censire i siti cittadini per avere un’idea di quello che può essere il numero potenziale massimo di posti disponibili contemporaneamente a Gorizia. «Faremo il punto con i responsabili dei vari settori nei prossimi giorni», assicura Luca Cagliari, assessore comunale alla Promozione turistica e agli Eventi.

Rimane, infine, un punto interrogativo il ruolo che potrà avere il quartiere fieristico. I capannoni sono inagibili, ma il Comune e la Camera di Commercio sono in contatto per trovare un suo possibile impiego dal momento che le aree esterne, con le dovute cautele, teoricamente possono essere utilizzate. Magari come posteggio per i concerti all’aeroporto?

Читайте на 123ru.net