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Cimitero, da cinque mesi è il degrado: danni mai riparati dopo la tempesta

Cimitero, da cinque mesi è il degrado: danni mai riparati dopo la tempesta

foto da Quotidiani locali

VIGEVANO. Sono passati cinque mesi e mezzo da quel sabato 26 agosto in cui il ciclone Poppea si è sfogato soprattutto su Vigevano. Ma la situazione in cui versa il cimitero del capoluogo è rimasta disastrosa. Dopo 170 giorni, in sostanza, in giro fra tombe e vialetti ci sono ancora abbondanti segni della furia del vento e della pioggia. Pluviali divelti, cavi volanti, pezzi di intonaco, aree delimitate, calcinacci, buche per terra e anche qualche sepoltura sprofondata sono il biglietto da visita (pessimo) che il cimitero del capoluogo offre all’immagine di chi lo attraversa.

Un contesto di stallo che alimenta una crescente sensazione di degrado e incuria oltre che di potenziale pericolo. Oltretutto la responsabilità della situazione è chiara: il maltempo è stato eccezionale e quindi sistemare viali, marciapiedi, colombari e quant’altro spetta al Comune che è il proprietario del camposanto.

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L’azienda che gestisce i servizi legati al cimitero anzi ha dato il suo contributo a rendere velocemente agibile il luogo di riposo dei defunti vigevanesi: in tutto nelle prime ore dopo il ciclone sono stati rimossi 33 alberi caduti e altri 15 che sono stati abbattuti perché ormai pericolanti.

I danni alle tombe, invece, sono di competenza dei privati, ma l’assicurazione del municipio dovrebbe poi ristorare le somme spese per avviare le varie sistemazioni e manutenzioni straordinarie.

Dovrebbe, visto che anche in questo campo sono passati parecchi mesi. Da parte dell’amministrazione comunale c’è la consapevolezza che si dovrà in qualche modo accelerare l’iter per arrivare a una definizione delle spese da sostenere e poter, così, dare il via libera al recupero strutturale.

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«Stiamo facendo pressione sulla nostra compagnia assicurativa – spiega il sindaco Andrea Ceffa – Credo che anche il ritardo nelle riparazioni non sia dovuto a cattiva volontà del Comune bensì a questa situazione in cui le assicurazioni attendono di capire se verrà riconosciuto lo stato di calamità naturale e quindi i danni saranno risarciti dallo Stato. In ogni caso mi sto già attivando con i consiglieri regionali eletti sul territorio per fare in modo che dagli uffici della Lombardia arrivi la documentazione a Roma che permetta al consiglio dei ministri per concedere le risorse. Per ora si è deciso di aiutare il settore agricolo e mi sembra una risposta importante; spero che a breve venga deciso qualcosa».

Nelle ore successive all’ondata di maltempo, si è prima cercato di riportare i cimiteri (soprattutto quello urbano e quello della frazione Piccolini) alla normalità per permettere ai cittadini di tornare sulla tomba dei propri cari; poi, il comune ha chiesto di indicare i danni subiti proprio per accertarli e comunicare all’assicurazione l’ammontare. Ma da quel punto in poi è iniziato un imbarazzante ping pong tra municipio e compagnia assicuratrice che non ancora portato un euro in città. —

Oliviero Dellerba

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