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Caluso, cercò di uccidere la ex a coltellate, condanna definitiva a 10 anni di carcere

Caluso, cercò di uccidere la ex a coltellate,

condanna definitiva a 10 anni di carcere

foto da Quotidiani locali

Caluso

La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a dieci anni di reclusione nei confronti di Kelvin Obayuwana, 25 anni, accusato del tentato omicidio dell’ex fidanzata, avvenuto il 24 settembre 2021 nell’alloggio di una palazzina di via Martiri a Caluso. In tre anni la condanna per il giovane è diventata definitiva: oggi è in carcere.

Il giovane aveva infierito sulla sua ex colpendola con dieci coltellate, che per fortuna non avevano leso organi vitali.

La ragazza, sua coetanea, era rimasta a lungo ricoverata all’ospedale di Chivasso in prognosi riservata e mantenuta in coma farmacologico. Anche i giudici della Suprema corte hanno confermato la condanna respingendo i ricorsi presentati alla Corte d’appello dal legale dell’uomo.

Non è bastata nemmeno una memoria difensiva, contenente motivi nuovi, presentata al tribunale. Secondo i giudici della Cassazione, la sentenza della Corte d’appello di Torino «ha ben chiarito la irrilevanza di una puntuale ricostruzione delle modalità con cui ciascuna ferita era stata inferta, essendo indubbio che alcune di esse erano state procurate con un coltello e altre con del vetro, assumendo rilevanza, nella specie, non tanto l’esame di ogni singolo colpo sferrato, quanto il complesso dell’aggressione, agita in tre momenti distinti, ciascuno dei quali idoneo a cagionare la morte della persona offesa, che si sarebbe certamente verificata ove le forze dell’ordine non fossero tempestivamente intervenute. Quanto, poi, alla richiesta perizia sulla capacità dell’imputato, la sentenza ha sottolineato, in maniera esaustiva, come non fosse emerso da alcun atto istruttorio che l’imputato si fosse trovato, in un qualche momento, in una situazione di incapacità di intendere e di volere».

A chiamare il 112 furono i vicini di casa, allarmati dalle urla e dai rumori provenienti dall’alloggio della coppia.

I carabinieri della compagnia di Chivasso, una volta nell’alloggio, trovarono la ragazza agonizzante a terra, in un lago di sangue, e il giovane intento a scrivere una lettera per spiegare le motivazioni del gesto, subito dopo aver ingerito della conegrina e del veleno per topi.

Alla base del gesto violento, secondo quanto ricostruito dalla procura di Ivrea, un amore non corrisposto, cominciato in Nigeria, paese dal quale provenivano entrambi prima di intraprendere il lungo viaggio per l’Europa attraverso la Libia.

Ad armare la mano del giovane era stata una folle e immotivata gelosia. Kelvin era convinto che la ragazza avesse una relazione con un’altra persona e allora ha cercato di ucciderla.

Quindi aveva raggiunto Caluso da Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia, per tentare di riallacciare i rapporti con la giovane. Tra i due era scoppiata una lite ed il giovane nigeriano aveva afferrato un coltello da cucina con una lama lunga 15 cm, colpendo l’ex fidanzata con violenza su tutto il corpo.

La ragazza, una volta uscita dall’ospedale, aveva lasciato il Canavese per rifarsi una vita altrove. Kelvin Obayuwana è in carcere a Ivrea.

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