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Spaccano le finestre con la spranga: a Pieve di Soligo banditi cacciati da due pensionati

L'abitudine di chiudere le porte anche dentro casa e le urla a squarciagola, sono state l'arma vincente per una coppia di coniugi pievigini. Venerdì è stata una serata di raid ladreschi a Pieve di Soligo e si sono vissuti momenti di terrore.

Tra le altre è stata presa di mira un'abitazione in via per Refrontolo, nella zona del cimitero, con i ladri entrati in casa.

«Sono entrati in casa dei miei genitori anziani da una finestra del pianoterra alzando la tapparella e rompendo la finestra, per fortuna mio padre chiude tutte le porte dal corridoio prima di andare a letto», racconta Carmen Chiappinotto.

I ladri hanno utilizzato una spranga di ferro per alzare la tapparella di una finestra in giardino. Sono quindi riusciti ad entrare in casa, ma hanno trovato le porte chiuse a chiave. «Hanno cercato di rompere la porta – spiega la donna - mia madre, sentendo rumori, ha alzato una tapparella al piano primo e si è messa ad urlare. Ha visto una persona scappare».

Le urla hanno allertato il vicinato e i banditi - quasi certamente erano almeno due, se non tre - sono dovuti fuggire a mani vuote. «Purtroppo non si può stare tranquilli e sereni – dice Carmen Chiappinotto, esprimendo un sentire comune -. La cosa che disturba di più è che entrano anche quando sei in casa, se mio padre non chiudeva la porta se li trovava di fronte».

L'irruzione è avvenuta verso le 21 di venerdì sera. Sono stati allertati i carabinieri, che sono presto giunti in via Refrontolo e hanno effettuato un sopralluogo nella zona. Sul posto, appoggiata al muro della casa, è rimasta la spranga metallica con cui i ladri avevano alzato la persiana.

La paura tra gli abitanti è elevata, anche perché durante la serata precedente furti in casa si erano registrati in via Val a Soligo. La banda è diversa da quella che agisce all'imbrunire, prima di cena, per svaligiare indisturbati senza nessuno in casa.

Forse qualche “cane sciolto” che colpisce durante le ore serali, sbandati, non professionisti del crimine, ma non per questo meno pericolosi. Certamente è stato alzato il tiro rispetto ai furti su vetture che si erano avuti a ripetizione a Pieve un paio di settimane fa, con un individuo incappucciato entrato anche in proprietà private. In quel caso, per due tentativi di furto su auto, i militari dell'Arma avevano denunciato un ventiquattrenne. Non si può escludere che gli autori dei colpi su auto facciano parte della stessa gang di quelli che si introducono in abitazioni, scegliendole a caso.

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