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A Udine aggressioni, rapine e risse: bande di ragazzi importunano i passanti e rubano nei market

A Udine aggressioni, rapine e risse: bande di ragazzi importunano i passanti e rubano nei market

L’aggressione a un automobilista in via Poscolle è solo l’ultimo degli episodi violenti. Il titolare del bar Ginger: «Una cosa del genere non l’avevo mai vista. Sono scioccato»

UDINE. Quello che è successo venerdì 16 febbraio, all’incrocio tra le vie Poscolle e del Gelso, è soltanto l’ultimo degli episodi violenti che hanno visto protagoniste bande di ragazzi, alcuni minorenni, incuranti dei luoghi e delle persone.

Furti, intimidazioni, aggressioni, rapine, risse. Ne sanno qualcosa i titolari dei punti vendita Despar di via Muratti e di via Battisti, dove ormai le razzie delle baby gang sono all’ordine del giorno.

E loro malgrado l’hanno imparato anche i gestori del ristorante Banshi e del Ginger Bar, che hanno assistito all’assalto a colpi di bottigliate nei confronti di un automobilista sceso dal suo Suv.

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Una vicenda che ha messo in allarme ancora di più la città, spaventando chi in quel momento si trovava in via Poscolle e nelle immediate vicinanze. I protagonisti di queste azioni spesso sono minori stranieri (soprattutto nordafricani), ma assieme a loro ci sono anche ragazzi più grandi, italiani e balcanici.

Un’amalgama eterogenea di nazionalità che, quando si muove in gruppo, si sente libero di dare sfogo all’aggressività. Nelle grandi città, dove il fenomeno è diffuso già da anni, a Milano in particolare, è stato coniato un neologismo per indicare questi gruppi di giovani scalmanati, “maranza, “nato dalla fusione tra “marocchino” e “zanza” (truffatore).

«Sono qui dal 2013, ma una cosa del genere non l’avevo mai vista – afferma Stefano Bomben del Ginger Bar –. La scena di venerdì sera sconvolge per la violenza e preoccupa. Sono rimasto scioccato. Tutti i nostri clienti hanno preso pausa vedendo questa sorta di gang che si spostava alla ricerca dello scontro».

Tutto è accaduto in pochi minuti, attorno alle 20.30, quando i locali del centro erano pieni di gente per la cena o per l’aperitivo. «Non so come, ma bisogna intervenire. Mi auguro che le forze dell’ordine stiano prendendo le dovute contromisure – continua Bomben –. Il mio auspicio è che quanto successo venerdì non debba più ripetersi».

A poca distanza non nasconde il suo disappunto un altro operatore della via, Bledar Zhutay: «Siamo tutti preoccupati. Questa è sempre stata una via tranquilla, non è mai successo nulla. Ci sono locali, negozi e abitazioni che richiamano un certo tipo di clientela.

Siamo rimasti davvero molto colpiti. Servirebbe un presidio più continuativo da parte delle forze dell’ordine», è l’auspicio del titolare di Banshi.

Chi quotidianamente si trova a dover fare i conti con le scorrerie di minori e non solo, è il punto vendita a marchio Despar di via Battisti. «Abbiamo a che fare con giovani senza né regole né valori – afferma scoraggiato Christian Lorenzutti, che insieme ad altri due soci ha rilevato l’attività un anno fa nel tentativo di riqualificare la zona –. Viviamo una situazione complicata».

Le nuove tecnologie aiutano a cogliere sul fatto il ladruncolo di giornata, ma poi diventa difficile trattenerlo fino all’arrivo delle forze dell’ordine e così il più delle volte, si fa finta di nulla.

«Alla fine chi ha ragione finisce per aver torto. Questi ragazzi mettono negli zaini alcolici, patatine, Red Bull – aggiunge Lorenzutti –. Serve l’intervento delle istituzioni e spero di poter avere presto l’occasione di un confronto con il prefetto per spiegargli la situazione in cui siamo costretti a operare. Le cose in centro sono peggiorate ed è necessaria un’azione forte per ristabilire la normalità».

Non va meglio nel punto vendita di via Muratti. Qui le bande sono “clienti” fissi: «Ormai sanno quando siamo in due in negozio ed entrano in quel momento – spiega il direttore –. Prendono soprattutto merendine e bibite.

Gli alcolici li abbiamo spostati vicino alle casse e, quindi, hanno maggiore difficoltà a metterci le mani sopra. Gli ammanchi ci sono, abbiamo informato l’azienda, ma per ora non sono state decise azioni risolutive».

I ragazzi in questione rubano quello che possono dal Despar e poi vanno nel vicino parco del Magrini a consumarle, importunando i passanti. «Tutti sanno ciò che accade, ma nessuno fa nulla», sbotta un residente allargando le braccia.

Va anche detto che nessuno, o quasi, ha fatto nulla venerdì sera per aiutare l’automobilista aggredito.

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