Al Carnevale di Savogna vince il granchio blu di San Pelagio
SAVOGNA Non c’è che dire. Il Carnevale 2024 di Savogna ha dato proprio il meglio di sé. E alle fine l’edizione 25 ha pronunciato il verdetto. Vincitori il carro di San Pelagio “Dal Mar in pignata” all’insegna dell’invasione del granchio blu, e il gruppo mascherato di Marcottini de “I Folletti Fortunati”. In migliaia si sono assiepati in via Primo Maggio.
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Sfilata in differita
La sfilata “in differita” dei 13 gruppi mascherati e dei 5 carri ha sprigionato un tripudio di colori e allegria. Tema preponderante l’ambiente, il riscaldamento globale, ma s’è toccata la crisi galoppante che arricchisce i petrolieri e ci “fa secchi”. I piccoli coltivatori agricoli schiacciati dalle multinazionali. Il cielo ha steso un tappeto di nuvole, ma a piovere sono stati i coriandoli. Il corteo, partito dalla farmacia, l’ha aperto la banda Viktor Parma di Trebiciano. Nell’area del tendone delle feste, lo speaker Robert Juren a fare le presentazioni. Un gruppo e un carro hanno dato “forfait”. In compenso fuori concorso s’è infilata la coppia Livio e Paola, lui matador, lei in abito rosso e balze nere a prova di flamenco, con il loro “Toro Ferdinando” contro la corrida, amante dei fiori e delle belle donne.
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Il corteo
Certo è che “Secchi o Sceicchi”, del Gruppo Slivno, l’hanno messa sul ridere: tutti quegli arabi, harem compreso, i dollari se li sono cuciti addosso, con i benzinai ad alzare il prezzo del carburante a 183 euro al litro. “Gli artisti del domani” de Lo Stile Goriziano di Gorizia hanno affidato il futuro ai bambini, gli adulti diventati opere d’arte e cornici. Il clima “muore”? Hanno ragione i “The Flinstones” di Sant’Andrea: torniamo alla preistoria, emissioni zero assicurate.
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E se il caldo imperversa “Semo tuti s’ciopai”, col gruppo Ferlugi, poiché le pannocchie sono diventate pop-corn. Il carro di Savogna ha invaso la via di alieni atterrati dal disco volante: “Robe da Ufo” sono loro a dirlo e a correre in aiuto, hanno visto la terra “intossicare” lo spazio.
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Anche gli eschimesi se ne sono accorti: sul carro “Cambia il clima, no xe più zima” di Gabria, davanti al loro igloo si riparano sotto le palme. Ed è meglio affidarsi al “Terrano Marziano” del gruppo di Opatje, prodotto da Marte. “I meccanici a tutto gas” di Sampeter sono insorti: con le loro chiavi inglesi giganti aggiustano tutto, altro che auto elettriche.
Non poteva mancare il mitico “Super Mario” del videogioco, moltiplicato in 60 clonazioni, al seguito del Carro di San Floriano del Briški Gric. Tanti altri, insomma, tutti splendidi. Doberdò ha schierato un elefante gigante di cartapesta preceduto da circa 160 elefantini, con il carro “Son un po’ Dumbo e anche un po’ bruttin, ma me diverto un casin”: lui è riuscito a volare, accettiamoci dunque come siamo.
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Merito alla regia del circolo Karnival, presidente Giuseppe Terpin, che raggruppa i sodalizi “Skala” di Gabria, “Sovodnje” di Savogna d’Isonzo, “Briški Gric” di San Floriano e “Oton Župancic” di Sant’Andrea. Sono sciamati i romani (“No Roma, No Party” di San Marco), gli spaventapasseri a sciacciare i corvi (“Cra, Cra, vola via!” di Contovello), Babbo Natale con i suoi elfi (Ceroglie), gli abitanti di un vecchio paesino che lavorava e viveva grazie al duro lavoro nell’unica fabbrica, una fornace (Bilje). I gatti diventati “next generation”, tutto coccole, cibi deliziosi e divani, così i topi ballano (Trebiciano).
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