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Banksy all’M9 di Mestre: muri e fiori come molotov omaggio all’arte di strada

Sveglia all’alba tra bilici e gru del trasporto eccezionale che hanno portato all’interno del museo M9 tra via Brenta Vecchia e via Pascoli i tre grandi muri che sono il “pezzo forte”, nel vero senso della parola, della mostra dedicata a Banksy che aprirà i battenti il 23 febbraio.

Il più imponente, peso 9 tonnellate, è la porzione di muro che campeggia sui manifesti pubblicitari della mostra: un ragazzino con le braccia e la bocca aperti ad accogliere quella che crede neve ma che è invece la cenere tossica che brucia nel bidone nella parete vicina. “Season’s Greetings”, apparso a Port Talbot, in Galles, nel dicembre 2018, è un murale a doppia faccia, alto 2 metro e 70 con doppio angolo di circa due metri e mezzo.

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Svegli alle 6.30

Nella nebbia fredda dell’alba mestrina i bilici del trasporto eccezionale sono arrivati alle 6.30 del mattino. Gru, cavi di acciaio, tanta pazienza e movimenti lenti, per la operazione di scarico dei tre muri e il loro posizionamento dentro il museo. Per far passare il muro più grande, cinque metri ad angolo, si è dovuto staccare un pezzo di facciata. Due hanno trovato posto al terzo piano passando dalle vetrate, con l’utilizzo della gru. Il più pesante è stato messo, coperto, nel foyer .

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Un centinaio di opere

Sono in tutto un centinaio le opere che racconteranno i messaggi, fortissimi e mai scontati, dell’artista che, ormai da oltre un ventennio, ha reso importante la “street art” nel mondo. Toccando temi tra i più diversi: dal consumismo alla crisi climatica; dalle disuguaglianze sociali ai migranti e i, troppi, conflitti del nostro mondo.

Le casse con il centinaio tra opere uniche, oggetti, stencil, disegni (dalla bambina con il palloncino a forma di cuore al giovane che lancia non una molotov ma un mazzo di fiori e il famoso zerbino con la scritta “Welcome”, prodotta con i giubbotti di salvataggio dei migranti del Mediterraneo) hanno cominciato ad arrivare, custoditi in pesanti casse blu e legno, già da giovedì pomeriggio.

Assicurazione milionaria

Vale ben 24 milioni di euro la copertura assicurativa delle opere che saranno in mostra a Mestre dal 23 febbraio fino al 2 giugno. Arrivano anche da collezionisti italiani e stranieri.

E ovviamente, come da prassi, questa è una mostra “non autorizzata” dal celebre artista che rifugge dalle regole del mercato dell’arte. A sovrintendere alle operazioni, decisamente delicate e lunghe, la direttrice del museo, Serena Bertolucci e il suo staff che si sono mescolati agli operai nel piazzale di ingresso del museo

Il bimbo migrante

«Questa mostra crea un filo diretto artistico nel nome di Banksy tra Mestre, che ospita i suoi tre muri originali in mostra da noi, e Venezia dove l’artista ha realizzato il bambino migrante e che i visitatori potranno andare ad ammirare direttamente, rendendo l’operazione un unicum di rilevanza nazionale», ricorda la Bertolucci.

Impossibile invece reperire i quadri dell’azione di piazza San Marco nel 2019, quando espose quadri per contestare le grandi navi da crociera, con una beffa a ridosso della Biennale. Quei quadri non si trovano sul mercato.

Ci sono invece i muri dipinti in Inghilterra e diventati opere d’arte : oltre all’imponente “Season’s Greetings”, a Mestre ci sono “Heart Boy” e “Robot/Computer Boy”, da ammirare da vicino. La mostra è organizzata da MetaMorfosi Eventi e M9 - Museo del ’900 ed è curata da Sabrina de Gregori. Gran parte delle opere arrivano dalla mostra di Monza che si è chiusa da poco.

Arte contemporanea

La esposizione al M9 intende lanciare definitivamente il museo di Mestre come spazio votato all’arte contemporanea. Risvegliando il panorama culturale mestrino. Dopo il successo della mostra su Vedova, premiata dal pubblico, ad M9 sperano nella consacrazione dell’interesse del pubblico con una platea nazionale e straniera richiamata dal nome e i linguaggi di Banksy. E molte saranno le iniziative collaterali attorno a questa mostra con sorprese che verranno, via via scoperte, dice lo staff di M9. Tra le proposte anche le visite guidate, condotte dalla stessa direttrice del museo; alcune organizzate in collaborazione con Fai Giovani. Prezzi dei biglietti popolari.

Dieci euro per il ticket intero, 8 euro per quello ridotto. Apertura al pubblico da venerdì 23

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