Scienza e imprenditoria: il Forum di Trieste si mette in vetrina a Est
BELGRADO Si parte martedì 27 febbraio da Belgrado, si proseguirà in altre capitali, da Bratislava a Varsavia: una serie di appuntamenti nei quali promuovere l’evento in programma a Trieste l’ottobre prossimo, stringendo ulteriormente il filo che lega il capoluogo giuliano al Centro e all’Est europeo. È questo il significato degli incontri organizzati per far conoscere al meglio a enti, imprese e istituzioni l’edizione 2024 di Bsbf, Big Science Business Forum. È, il tour, una delle iniziative preparatorie che l’organizzazione sta conducendo, ma che assume valenza particolare se si considera - come annotato da più parti - che l’Italia si è aggiudicata il Bsbf 2024, proprio a Trieste, anche come riconoscimento alla vocazione di apertura della città e del Friuli Venezia Giulia verso Balcani e Centro Est euroeo.
Punto di incontro
Giunto alla terza delle edizioni biennali, Bsbf è punto di incontro fra le grandi infrastrutture di ricerca e le industrie che al loro sviluppo possono fornire componenti e alta tecnologia. Basta dire che i bandi emessi dalle infrastrutture stesse valgono una decina di miliardi di euro l’anno per inquadrare le dimensioni in cui si muove il Forum, che nelle edizioni precedenti ha registrato oltre mille delegati, 500 organizzazioni, 30 Paesi. Bsbf è promosso dal Comitato organizzatore internazionale composto da dieci realtà come Cern, Agenzia spaziale eropea, F4E, Embl, Asrf, Eso, Ess, Xfel, Fair, Ill e Ska; della gestione generale si occupa il Comitato organizzatore locale con Regione capofila, Rete Ilo Italia, Area Science Park e Promoturismo Fvg, e il coinvolgimento di Comune e Università di Trieste (e a supporto gli altri enti di ricerca e il governo).
Le tappe
Il roadshow in partenza è promosso in collaborazione con Cei-Ince, l’Iniziativa centro europea il cui Segretariato esecutivo ha sede a Trieste, e con le locali Ambasciate. Tappe successive, in marzo a Bratislava e Praga; in aprile Varsavia e Budapest; in via di definizione - nella bozza resa nota dall’assessore regionale Alessia Rosolen - puntate a Lubiana, Zagabria e Sofia. Da Trieste parte così la volontà di ampliare a Est quel mercato europeo che Bsbf si propone di sviluppare potenziando le connessioni fra ricerca e impresa, ma nel quale intanto le imprese di quei Paesi sono oggi «quasi assenti», conferma il direttore di Bsbf 2024 Paolo Acunzo.
Partecipazione attiva
E una delle chiavi su cui punta l’evento è proprio incrementare la partecipazione attiva delle imprese, aprendo nuove opportunità per collaborazioni in tutta Europa e dunque finestre anche in chiave di attrazione di investimenti. Va da sé, fa notare Rosolen, che l’iniziativa si inserisce in una tematica di diplomazia scientifica che accanto a quella della sostenibilità «è una delle azioni messe in campo a ogni livello per costruire relazioni, e soprattutto per traghettare la scienza dagli spazi chiusi dei laboratori a livelli più ampi di condivisione con i territori» e con le loro imprese.
E visto che «Trieste come bacino ampio di influenza rispetto al tema scienza ha anche l’Est europeo», ecco che «abbiamo costruito con Ince questo progetto» di appuntamenti. Bsbf «è una grande occasione per l’Italia, e grandissima per il capoluogo regionale che può farsi ulteriormente apprezzare: abbiamo vinto questa candidatura per le realtà scientifiche che qui esistono, ma anche per la capacità di relazione che il Fvg e il suo sistema di enti scientifici hanno costruito negli anni. Dobbiamo far sì che questa occasione di visibilità e ruolo per Trieste e l’Italia sia davvero un luogo dove si incontrano le grandi infrastrutture e tutte le imprese», conclude Rosolen, secondo la quale da Bsbf «importanti saranno ricadute e sviluppi di collaborazione con la rete delle imprese non solo del Fvg, ma anche dei Paesi dell'Europa centrale».
I protagonisti
Proprio l’assessore, assieme ad Acunzo e al segretario generale Cei-Ince Roberto Antonione, sarà fra i protagonisti a Belgrado, presenti anche esponenti di istituzioni governative e scientifiche di quel Paese. «Abbiamo lavorato per capire quali potessero essere i Paesi più interessanti per Bsbf», dice Antonione senza dimenticare i contatti con la Farnesina, «e a Belgrado a quanto mi dicono l’interesse è forte: oltre 80 gli imprenditori» attesi.
Cei-Ince ha lavorato anche in base all’esperienza maturata negli anni in iniziative di cooperazione scientifica, sempre con l’obiettivo di rafforzare l’integrazione. È così anche stavolta. Rosolen fa notare come la tappa di martedì s’inserisca idealmente in un percorso d’avvicinamento dei Balcani all’Europa, su cui lo stesso governo di Roma ha più volte posto l’accento.
«Noi per parte nostra - così Antonione - siamo molto contenti di iniziare quest’itinerario proprio a Belgrado: tutti i Paesi, Serbia compresa, presenti coi propri esponenti alla riunione» Ince in cui si è deciso mesi fa di costituire una Convenzione per il rafforzamento dell’Iniziativa stessa, «hanno sostenuto l’integrazione nell’Ue come priorità politica. E alle affermazioni politiche occorre sempre dare concretezza, esser presenti per consolidare questo sentimento».
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