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«Basta manganellate». Il grido degli studenti a Venezia

«Basta manganellate». Il grido degli studenti a Venezia

foto da Quotidiani locali

«Basta manganellate sugli studenti»: è la scritta calata dal ponte di Rialto, a Venezia, dalla Rete degli Studenti Medi di Padova e da Udu Venezia, Verona e Padova per esprimere il loro dissenso rispetto agli episodi di «inaudita violenza» contro gli studenti, avvenuto a Pisa nei giorni scorsi da parte della polizia.
«Inaccettabile la costante repressione nei confronti degli studenti» dichiara Marco Dario, Udu Venezia, «siamo qui per ribadire il nostro diritto a manifestare».

«Non ci si può limitare a dire che ci sia una violenza interna alla Polizia, alla base c'è anche un mandato politico, delle direttive che mirano a tappare la bocca» commenta Marco Nimis, della Rete.

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E ancora: «Non possiamo stare zitti davanti alle continue violenze della polizia contro gli studenti: basta manganelli e repressione, basta violenza contro chi protesta pacificamente. Al governo, che si sta nascondendo dietro un vergognoso silenzio, vogliamo dire che siamo in piazza per rivendicare la nostra libertà di manifestare. Come a Pisa, da Venezia e da tutto il Veneto oggi dimostriamo contrarietà alla repressione di Piantedosi, che ancora una volta si dimostra forte solo con i deboli».

«Davanti a questo orrore si è espresso anche il Presidente della Repubblica, ricordandoci che l'autorevolezza delle forze dell'ordine non si misura con i manganelli e che ricorrervi nei riguardi della popolazione studentesca è più che mai un fallimento di Stato. Eppure ormai ogni settimana siamo testimoni di gravi episodi d'abuso di potere contro giovani e studenti che vogliono manifestare pacificamente il loro dissenso alle politiche del governo» prosegue Marco Dario, coordinatore di UDU Venezia

«È questa l'empatia che diceva avrebbe provato Giorgia Meloni all'inizio del suo mandato per gli studenti in protesta? Noi non ci stiamo: i codici identificativi per le forze dell’ordine sono una prima misura indispensabile che richiediamo da anni, così come lo è una presa di posizione collettiva immediata. Il nostro Paese sembra assopito di fronte ad avvenimenti di questa portata, ma la nostra generazione è pronta a farsi sentire riprendendosi i propri spazi. Anche per questo non ci stiamo: oggi, domenica 25 febbraio, alle 18.30 noi studenti, assieme ai lavoratori e alla popolazione civile di Padova abbiamo di manifestare davanti a Palazzo Moroni per dire basta alla repressione. Più manganellano, più forte sarà la risposta in piazza. Non siamo intenzionati a desistere: manifestare in sicurezza è un diritto ha dichiarato Domenico Amico, coordinatore di UDU Padova

«Le scuole e le università devono diventare luoghi di formazione, dibattito e discussione, per aumentare la capacità critica della classe studentesca del Paese. Non accetteremo la perpetrazione di violenze così gravi ai danni dei più deboli, soprattutto quando provengono dalle stesse Istituzioni che dovrebbero proteggerci ed incentivare lo sviluppo di un sistema e di una libertà di manifestare così come riconosciuta e garantita dalla Costituzione. Per questo continueremo a mobilitarci nelle nostre città, esprimerci ed organizzarci, come abbiamo sempre fatto e come siamo intenzionati a fare da qui in avanti» conclude Laura Bergamin, coordinatrice di UDU Verona

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