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Aspetta cinque mesi per la visita al cuore. Ma la rinviano ancora

SACILE. Sembra quasi un paradosso: una visita cardiologica prenotata nel settembre scorso e rinviata a data da destinarsi: lo segnala Adriano Zonta, ex segretario regionale della Flc-Cgil.

«Ho prenotato cinque mesi fa una visita specialistica nel dipartimento di cardiologia a Sacile – racconta Zonta –. Il test fissato il 28 febbraio è stato cancellato tre giorni fa: mi hanno avvisato al telefono degli operatori gentili dal polo ospedaliero».

Il sindacalista Flc-Cgil è un utente nel presidio in via Ettoreo. «La visita è rinviata a data da destinarsi – continua Zonta – e sembra un incubo dopo cinque mesi di attesa. Possibile che non ci siano cardiologi sostituti? La mia esperienza è la punta dell’iceberg dei disservizi, ma la salute è un diritto«.

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L’alternativa è il settore privato, per chi ha fretta. «I centri sanitari privati hanno agende rapide per visite, esami e controlli, ma la soluzione a pagamento sembra una beffa – aggiunge – per chi paga le tasse e, quindi, la sanità pubblica. I cittadini devono avere garantiti i servizi in tempi utili alla salute».

Principio sacrosanto ma i problemi sono diffusi: un anno fa la richiesta di controllo, nell’impegnativa del medico curante entro trenta giorni, era stata rinviata di nove mesi in lista di attesa. «Quella volta, il consiglio ufficioso allo sportello era stato di rivolgersi all’unità sanitaria in un’altra regione – ricorda Zonta –. La fuga in Veneto è diventata la prassi per tanti sacilesi e anche pordenonesi che non ne possono più dei disservizi».

Il sistema per la salute pubblica fa il tagliando e la diagnosi sui servizi locali è quella del comitato No tali alla sanitò.

«A Sacile la cardiologia non ha specialisti sufficienti – dice l’attivista Valentino De Piante –. È grave perché aggancia il valore della vita dei cittadini alle loro possibilità economiche, per assicurare le cure e controlli privati. La deriva della gestione sanitaria è sotto gli occhi di tutti Serve un cambiamento forte, perché i cittadini pagano le tasse sulla sanità. Il danaro pubblico è male investito».

A Sacile le liste di attesa sono in cardiologia e poi in dermatologia, oculistica e altrove. Il comitato No tagli ha ricordato a 63 mila utenti del Distretto ovest che la legge 124/1998 è un diritto: per evitare liste di attesa da sei a 18 mesi.

«Se una prestazione regolarmente prescritta non sarà assicurata entro i tempi stabiliti dal medico curante – indica il Comitato – ogni cittadino potrà rivolgersi all’Azienda sanitaria inadempiente per reclamare il diritto al rimborso delle spese sostenute in strutture private»

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