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Costruiamo gentilezza, con il progetto Sosteniamo l’inclusione, i giovanissimi lanciano le buone pratiche di comunità

BOLLENGO. Restano ancora 12 anni e poi non ci sarà più bisogno di costruire gentilezza. La gentilezza avrà preso il sopravvento e il progetto che ha preso avvio da un’idea di Luca Nardi, dottore in scienze motorie e docente, e che, dal Canavese, ha conquistato luoghi e persone in ogni angolo d’Italia, terminerà. Questo è il macro-obiettivo/auspicio dell’iniziativa, che fin dal suo esordio si è data un tempo, entro il quale dovrebbe compiersi la pandemia di gentilezza.

Intanto, il coinvolgimento con i consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze (uno degli snodi dove si costruisce gentilezza) ha dato vita a una progettualità che è stata selezionata nell’ambito del bando 7 della Regione Piemonte per il sostegno a programmi di rilevanza locale promossi da azioni di promozione sociale. Il titolo del progetto è Sosteniamo l’inclusione. A coordinarlo è l’associazione Cor et Amor presieduta da Nardi che ha coinvolto 30 Comuni piemontesi e una dozzina tra enti e associazioni.

Ai consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze dei Comuni aderenti, il progetto chiede, in sostanza, di proporre idee, buone pratiche, iniziative che si possano realizzare esse stesse in un percorso di condivisione e a basso costo per l’inclusione di giovani e giovanissimi con disabilità. Una prima fase del programma è stata legata all’ascolto e alla raccolta dei bisogni. Molto, va detto, si fa nelle scuole e grande è la sensibilità delle associazioni che da tempo lavorano sul tema. Ma il punto è: dalle idee dei giovanissimi può essere avviata e promossa qualche buona pratica che possa creare momenti di inclusione nelle varie comunità?

Così il salone di Bollengo, martedì pomeriggio, si è trasformato in un piccolo set per la registrazione dei bisogni. Il risultato della registrazione saranno un video e un podcast diffuso dalla rete di Costruiamo gentilezza da sottoporre all’ascolto dei consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze come punto di partenza per la loro progettualità. Sosteniamo l’inclusione dovrà concludersi entro fine anno e a dicembre ci sarà un evento dedicato.

Ciak dopo ciak, intervengono educatori, associazioni, insegnanti, genitori. Ciascuno offre uno spunto di riflessione. Ascoltandoli, emerge forse la necessità di qualche idea che, dentro le comunità, consenta di includere in maniera trasversale, cancellando il relazionarsi per gruppi omogenei o iperspecialistici. Le migliori buone pratiche dei consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze andranno poi ad arricchire il portale di Costruiamo gentilezza che già ora offre strumenti di azione che tutti possono prendere e fare propri, dalle panchine viola alle giornate dedicate ai nuovi nati, dalle pizzerie della gentilezza al premio dedicato.

Daniela Ferro, insegnante, assessora alla Gentilezza a Bollengo, coordina le iniziative del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze. Sottolinea la valenza di educazione civica sul campo di queste iniziative e puntualizza l’obiettivo del progetto: «Il cambiamento atteso è far sì che il punto di vista dei bambini e dei ragazzi sia preso in considerazione dagli adulti a beneficio dei minori con disabilità, delle loro famiglie e dell'intera comunità». Luca Nardi, presidente di Cor ed Amor, coordina questo progetto e ormai non passa giorno che non venga contattato da qualche amministrazione o scuola o associazione in ogni parte della penisola per esportare questo modello di coinvolgimento delle giovani generazioni: «L'obiettivo è sostenere il protagonismo giovanile nelle scelte che riguardano la comunità».

La realizzazione di video e podcast è curata da Radio spazio Ivrea, che ha una trasmissione settimanale dedicata alla gentilezza, e da alcuni giovani. A Bollengo c’era Daniele Schilirò. Con lui Luca Vigna Lasina, 21 anni, videomaker, dell’associazione di promozione sociale Zero station e ci sono Pietro Mongiat, 18 anni, studente di grafica, e Geremia Zanolin, 20 anni, fotografo.

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