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Pavia, i comitati anti–Pgt non mollano: «Ritirate il piano urbanistico»

Pavia, i comitati anti–Pgt non mollano: «Ritirate il piano urbanistico»

Nuovo atto della battaglia contro l’idea di città della giunta di centrodestra. «Consumate suolo, alzate le case di un piano e rovinate il centro e la periferia»

PAVIA. «Chiediamo il ritiro della delibera sul Piano di governo del territorio. Non viene condivisa neanche più da tutta la maggioranza e non è dignitoso continuare a rinviare il dibattito sull’approvazione». La rete dei comitati contro il Pgt porta in piazza della Vittoria un centinaio di persone. Una manifestazione che avrebbe dovuto precedere il dibattito per l’ultima parola sul Pgt, che era previsto per domani dopo un primo rinvìo a dicembre. Ora c’è un ulteriore rinvìo al 18 marzo e i cittadini non mollano la presa su una battaglia che prosegue ormai da due anni.

Cementificazione

Alla manifestazione ci sono tutti i comitati sorti in città nel corso dei mesi, da Pavia Ovest a Pavia Est, dal Borgo al Centro storico. Tutti convinti che «questo Pgt prevede di cementificare aree verdi nonostante vi siano tante aree dismesse da recuperare». «Siate moltiplicatori di informazione – esorta la portavoce Stefania Vilardo – coinvolgete gli amici, spiegate loro cosa potrebbe accadere perchè con questo Pgt le cose potrebbero cambiare anche in Centro storico e non solo nelle periferie». E aggiunge: «Si potranno alzare le case di un piano e costruire nei giardini, mentre noi non abbiamo più una piscina comunale nè spazi per i più giovani». A nome di “Libera”, Sandra Basti richiama l’attenzione sulla legalità: «I comitati hanno dato un buon esempio di ciò che sia necessario fare per evitare che la corruzione, che fa da apripista alla criminalità organizzata, entri nella pubblica amministrazione. La Lombardia è considerata la seconda regione d’Italia quanto alla presenza della ’ndrangheta».

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Cettina Panzera di Pavia Est porta l’attenzione sui rischi che incomberebbero sulla sua zona: «Nel Rinascimento pavese immaginato dal sindaco Fracassi non c’è spazio per Pavia Est. A noi toccherà una grande logistica con il conseguente aumento di traffico automobilistico».

Partecipate

Borgo Ticino si affida alle parole di Valentina Bove: «Abbiamo visto cosa sta succedendo nella zona del campo degli Aquilotti, dove si sta costruendo “a caso” perché l’impresa che doveva portare avanti il progetto è fallita. E intanto il campo da gioco manca ancora. Al Consiglio comunale di marzo partecipate tutti, i nostri boschi spontanei vanno tutelati perché assorbono anidride carbonica. Le amministrazioni passano, ma il cemento resta». Il tema dell’area di via Marangoni è invece al centro dell’intervento di Annarita Amileni: «C’è un bosco che verrà raso al suolo per fare posto a delle palazzine o a uno studentato, non si è ancora capito bene. Questa città vuole decidere sul suo futuro. Se i progetti contenuti nel Piano di governo del territorio hanno come unica finalità il guadagno, a noi non va bene».

Infine Cristina Roncarolo prende la parola per il Centro storico: «Il cuore della città è un unicum che va preservato dopo i tanti interventi non sempre felici fatti nel dopoguerra. I giardini interni ai palazzi, anche se magari non si vedono, non devono essere toccati per ricavarne box per le auto. Non serve un aumento delle cubature, come previsto nel Pgt. Noi chiediamo un approfondimento sulle parti del documento che riguardano il Centro storico. E magari un migliore arredo urbano e una città meno sporca con la manutenzione del verde come si deve. Agli Orti borromaici il verde è sempre bello e curato: non sarà per l’intercessione di San Carlo».

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