World News in Italian

Torna “Sguardi puri” al cinema Politeama, sei film e altrettante storie di scelte difficili

Torna “Sguardi puri” al cinema Politeama, sei film e altrettante storie di scelte difficili

foto da Quotidiani locali

PAVIA. Il tema della scelta e del cambiamento. Ma più di tutto, la ricerca di “Una nuova vita, una nuova possibilità”. Questa – usando le parole del suo curatore, il critico e insegnante di cinema Roberto Figazzolo – è la ratio della nuova rassegna di “Sguardi Puri” intitolata “Oltre l'immagine - Percorso guidato alla fruizione consapevole”, al via martedì (27 febbraio) al Cinema Politeama di Pavia con la proiezione di “Io capitano”, il più recente film di Matteo Garrone candidato il prossimo 10 marzo alla notte degli Oscar come Miglior Film Straniero.

Si tratta del primo di sei appuntamenti che, a cadenza bisettimanale, si susseguiranno fino al 7 maggio, in prossimità della consueta chiusura stagionale con nuovo orario fissato alle 18 per consentire la partecipazione di un pubblico ancora più ampio (uguale è invece il costo del biglietto, di 5 euro).

Il programma

Ad accomunare le opere proposte sono le motivazioni dei personaggi protagonisti: ciascuno di loro vive un tumulto interiore ed è costretto a compiere delle scelte – per se stesso o per la collettività – pesantissime.

A spiegarcelo, presentandoci anche tutti i film in cartellone, è Roberto Figazzolo che abbiamo raggiunto telefonicamente poiché si trova a Portopalo di Capo Passero, nel sud est della Sicilia, un luogo di sbarco dei migranti.

E non a caso “Sguardi Puri” inizierà proprio con “Io Capitano”: «La ricerca di una realtà nel film di Garrone la troviamo nell’avventuroso viaggio che due cugini sedicenni compiono dall’Africa verso l’Europa, un’impresa che ha il pregio di metterci di fronte alla sfida mortale affrontata da tante persone in questa parte del mondo; la troviamo anche ne “La sala professori” di Ilker Çatak (12 marzo), anch’esso candidato all’Oscar come Miglior film straniero, in cui una giovane insegnante al primo incarico, seguendo il suo istinto e soprattutto la sua etica, decide di indagare sull’accusa di furto mossa a un suo studente turco; in “Castelrotto”, opera prima di Damiano Giacomelli (26 marzo) la viviamo attraverso il personaggio interpretato da Giorgio Colangeli, un florilegio di ex: ex-marito, ex-cronista locale, ex-maestro elementare oggi in pensione; un uomo solitario e difficile, che decide di riprendere a scrivere per seguire un’indagine e per togliersi qualche sassolino dalla scarpa; ne “La cospirazione del Cairo” di Tarik Saleh (9 aprile) è invece nella vicenda di un ragazzo di famiglia povera che grazie alla sua intelligenza viene scelto ad Al-Azhar, la più prestigiosa università in Egitto e resterà coinvolto in un intrigo; enorme è invece la scelta che deve fare Paul Atreides (interpretato da Timothée Chalamet) nel “Dune – Parte due” di Denis Villeneuve (23 aprile), ovvero decidere tra l'amore della sua vita e il destino, e forse la salvezza, dell'universo; lo troviamo infine in “Bastarden” di Nicolaj Arcel (7 maggio), film ambientato nella Danimarca del 1775 in cui il capitano Ludvig von Kahlen (Mads Mikkelsen) dopo anni di onorato servizio nell'esercito di sua maestà il re di Danimarca decide di trasformare in realtà un desiderio apparentemente utopico: trasformare la secca e desolata brughiera che copre una vasta area del Paese in nuovo paradiso. L’unico sovrano della zona, lo spietato Frederik de Schinkel, ha però la presuntuosa certezza che questa terra gli appartenga».

Lezioni di cinema

"Sguardi puri" riserverà ai suoi spettatori una novità: ogni serata della rassegna sarà arricchita da un contenuto video preparato personalmente da Roberto Figazzolo, concepito come una "lezione di cinema" – della lunghezza di 6-8 minuti – che precederà la proiezione del film. Questi momenti offriranno un quadro interpretativo per meglio comprendere la pellicola e per esplorare le sue sfumature artistiche, arricchendo così non solo l'esperienza visiva, ma fornendo preziosi strumenti critici. «Protagonista - conclude Figazzolo - Sarà il concetto di inquadratura, cioè l'Alfa e l'omega del cinema, che rappresenta sempre lo specifico punto di vista del regista: ogni volta ci trasmette emozioni diverse, di amore, di odio, di paura, di felicità».

Читайте на 123ru.net