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Radiografie a domicilio per pazienti anziani e disabili in provincia di Pavia

PAVIA. L’anno scorso sono stati 266 i pazienti pavesi sottoposti a radiografie a domicilio. Un esperimento riuscito, tanto che quest’anno Ats Pavia ha deciso di riproporre il servizio, dal 1° marzo prossimo, rendendolo effettivo sul territorio provinciale. Un servizio rivolto ad anziani e disabili, pensato proprio per favorire i pazienti e alleggerire i Pronto soccorso.

Il progetto pilota

Il progetto pilota di Radiologia domiciliare, per prestazioni non urgenti, così si chiama il servizio, è stato attivato da Ats Pavia a ottobre 2022 per agevolare anziani, disabili o persone le cui condizioni di salute non permettono il trasporto in una struttura ospedaliera.

Lo scorso anno le prestazioni portate a termine sono state 342: parliamo di radiografie monolaterali di coste, sterno, clavicola, radiografie del torace, dell’addome, di spalla, braccio, toraco-brachiale, gomito e avambraccio.

Terminata quindi la prima fase di sperimentazione, che, confermano i vertici di Ats, « ha trovato un ottimo riscontro sul territorio, sia da parte dell’utenza, sia da parte del personale sanitario, il progetto ripartirà venerdì prossimo e interesserà diverse tipologie di pazienti».

I pazienti presi in cura

Per la precisione si tratta in primo luogo di disabili, anziani, non autosufficienti, oppure non deambulati-allettati che non possono essere trasportati in ambulatorio o che abbiano bisogno del trasporto con grave disagio e costi più elevati, persone degenti al proprio domicilio, oppure in strutture residenziali assistite. Inoltre, il servizio è indirizzato a pazienti con patologie altamente invalidanti e privi di autonomia personale, per cui è necessario il trasporto, tenendo anche conto delle ricadute sul contesto familiare, nonché a pazienti in regime di detenzione negli istituti che non siano provvisti di un servizio di Radiologia autonomo.

«Il Pavese, l’Oltrepo e la Lomellina sono territori caratterizzati da una popolazione a elevato indice di vecchiaia e in situazione di maggior disagio, oltre ad essere geograficamente complessi – sottolinea Lorella Cecconami, direttore generale di Ats Pavia –. Per questo, i vantaggi del servizio, riconducibili a fattori economici, sociali e relazionali, sono stati subito visibili».

Task force di sanitari in azione

«Anche in questa seconda fase del progetto, l’aspetto umano rimarrà al centro, in quanto gli assistiti non solo trarranno maggiore beneficio da visite effettuate in un contesto familiare, ma anche da processi di diagnosi più vicini al proprio domicilio – conclude Cecconami –. A tale proposito, ringrazio tutto il network di strutture e personale sanitario che ha reso possibile l’attivazione di questo progetto e la proroga che partirà fra pochi giorni». Da quest’ultimo punto di vista, fondamentale, infatti, è l’apporto dei medici di medicina generale e dei responsabili medici delle Rsa in cui il paziente risiede, perché sono proprio loro che attivano il servizio a domicilio, certificando la condizione di non trasportabilità.

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