Risultati elezioni regionali Sardegna: affluenza al 52,4%. Spoglio in corso: Todde in vantaggio a Cagliari | Diretta
È il giorno in cui la Sardegna conosce il nome del nuovo presidente della Regione. Dalle ore 7 di questa mattina sono cominciate le operazioni di scrutinio dello schede elettorali: i componenti delle 1844 sezioni avranno 12 ore di tempo, fino alle 19, per completare tutte le attività con i risultati. Domenica sera è arrivato il primo verdetto, quello sull’affluenza, che consegna un risultato leggermente in calo: alle 22 ha votato il 52,4% degli aventi diritto contro il 53,09% del 2019. A trainare gli elettori soprattutto Nuoro e provincia con un record del 56%. Un dato che fa sperare Alessandra Todde: Nuoro è la città di nascita della candidata di M5s e Pd.
La diretta – I primi risultati definitivi arrivano da Cagliari città, dove sono stati chiusi i primi due seggi e la pentastellata Todde, candidata del campo largo, è nettamente in vantaggio sullo sfidante del centrodestra, Paolo Truzzu. Nel seggio 217, Todde ha ottenuto 173 voti contro i 96 di Truzze, mentre l’ex governatore dem Renato Soru si è fermato a 31. Stessa tendenza nel seggio cagliaritano 112: Todde 243, Truzzu 123 e Soru 56. Anche in altri due seggi del capoluogo (risultati ancora provvisori), Todde è in vantaggio di circa 100 voti su Truzzu.
I quattro sfidanti – Il nome del governatore si dovrebbe conoscere, almeno come proiezione, già da metà pomeriggio, ma la cautela è d’obbligo. Quest’anno a differenza di 5 anni fa non ci sono gli exit poll che in genere orientano l’esito finale. I sardi hanno scelto il proprio futuro presidente tra 4 candidati: Paolo Truzzu per il centrodestra (Giorgia Meloni ha bocciata la ricandidatura del governatore uscente, Christian Solinas), Alessandra Todde per il centrosinistra, Renato Soru (l’ex presidente dem candidato con Italia Viva, Azione e +Europa) e l’indipendente Lucia Chessa. L’incognita per la destra è rappresentata dal voto disgiunto, con cui leghisti e sardisti potrebbero aver “punito” la scelta della premier di puntare su un suo uomo. Per il campo largo, invece, dirimente sarà capire quanti voti avrà portato via l’ex dem Soru.
Le regole e l’incognita sui tempi – Il candidato con più voti diventa governatore, anche se non arriva al 50%. È inoltre previsto un premio di maggioranza: se la coalizione supera il 40%, alle liste collegate vanno il 60% dei seggi, mentre se la coalizione che si piazza per prima ottiene tra il 25 e il 40% dei voti, è previsto un premio al 55%. Nessun premio, invece, al di sotto del 25%. Cinque anni fa lo spoglio fu un mezzo disastro: ci volle quasi un mese per la proclamazione ufficiale dei sessanta consiglieri regionali eletti e del governatore. Un’attesa infinita dovuta all’impossibilità in molti seggi elettorali di completare lo spoglio nei tempi di legge, con la conseguenza che le urne furono nuovamente sigillate e andarono ad affollare i rispettivi uffici elettorali circoscrizionali per il conteggio delle schede e la trasmissione dei verbali alla Corte d’appello di Cagliari.
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