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Furti, la ronda insegue la persona sbagliata

Furti, la ronda insegue la persona sbagliata

Lessolo, donna in auto tallonata dai suoi concittadini. La commissaria prefettizia: «Iniziative personali pericolose»

LESSOLO. L’ondata di furti che sta colpendo da settimane l’eporediese, dopo aver attraversato Borgofranco e in particolare la frazione Bajo Dora, si è spostata a Lessolo. E anche qui alcuni residenti si sono organizzati in un comitato di controllo del vicinato, convinti di poter scoprire i ladri attraverso un controllo capillare del paese quando scende l’oscurità. Si armano di torce elettriche, hanno creato una chat per comunicare via WhatsApp e si danno il cambio per pattugliare il paese in auto. Una situazione che però è sfuggita di mano, passando dalle semplici segnalazioni, in caso di sospetti, a veri e propri inseguimenti in auto. Ad agire in questo modo sarebbe un gruppo di sette giovani: le “rondini” è il nome con cui si fanno chiamare. Ma l’unica cosa che sono riusciti a fare è quella di aver inseguito una sfortunata donna, residente in paese, rea di essere alla guida di un’auto in orario sospetto e di aver percorso più volte alcune strade. «Sono stata inseguita da alcune auto e mi sono spaventata. Una di queste mi ha affiancata e ho capito che si trattava dei miei concittadini, impegnati nei controlli - si sfoga la donna - Mi sono fermata e ho chiesto a queste persone di smetterla. Ci sono altri modi per mettere un freno ai furti».

Il fatto è arrivato all’orecchio della commissaria prefettizia, Raffaella Attianese, subentrata alla guida del Comune nell’agosto dello scorso anno, dopo le dimissioni della sindaca Elena Caffaro. In un comunicato ufficiale Attianese ha invitato il comitato a smettere con i loro controlli. «In relazione ai recenti episodi di furti verificatisi nel territorio comunale e dei comuni limitrofi, si informa che sono in atto costanti contatti con il competente comando stazione carabinieri (Settimo Vittone), che ha intensificato i controlli sul territorio, diurni e notturni, e sta svolgendo approfondite indagini. Si invitano i cittadini a rivolgersi ai carabinieri per eventuali segnalazioni, chiamando il numero unico di emergenza 112, evitando di assumere iniziative personali che possono mettere in pericolo la propria incolumità e quella altrui».

Un monito che era già arrivato dal capitano della compagnia dei carabinieri di Ivrea, Manuel Grasso, durante un incontro che si era svolto lo scorso martedì nella sala consiliare di Borgofranco. L’episodio ha scatenato comunque un dibattito interno nel paese che vedrà confrontarsi due liste alle prossime elezioni amministrative. I due candidati, Valter Dagassolemi, e Milena Violante in questo caso però sono sulla stessa lunghezza d’onda: «Le ronde mi vedono decisamente contraria, in quanto espressione di un volersi fare giustizia da soli dichiara Milena Violante -. Ci sono altri mezzi per contrastare la microcriminalità, che cominciano con la denuncia ai carabinieri. Condivido invece la creazione di chat per favorire il dialogo e scambiarsi le informazioni. Ma sono poi le forze dell’orine a dover intervenire». Dagassolemi ammette di aver partecipato ai controlli dopo aver recepito il clima di preoccupazione. «Ho fatto parte di un gruppo con l’obiettivo di segnalare episodi sospetti. Altro non possiamo fare perché non ne abbiamo titolo. La nostra amministrazione (lui è il vice sindaco uscente) aveva istallato una serie di telecamere di video sorveglianza nei luoghi sensibili, compresa l’area delle scuole, ma ne servono altre». Al momento i furti accertati sarebbero 4 nella frazione Calea e un paio a Lessolo. —

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