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A Padova la primavera del turismo riparte dai congressi: tre grandi eventi in città

È una primavera che parte con il botto, quella del turismo padovano. Domenica 25 febbraio in città si notavano numerosi i gruppi con guide turistiche attorno ai principali monumenti del centro.

Ma da oggi si apre anche una stagione d’oro per quanto riguarda il turismo congressuale, con tre appuntamenti in poche settimane destinati a attirare migliaia di visitatori: il meeting delle banche etiche di tutto il mondo (che in questi giorni ha già riempito gli alberghi), il forum della ristorazione al Centro congressi in Fiera a metà marzo, e poi il World Health Forum sulla sanità del futuro dal 20 al 23 marzo.

Il turismo congressuale

Sembra essere appunto proprio il turismo congressuale a trainare in questo periodo la ricettività, in particolare in città. Questo grazie soprattutto al nuovo Centro congressi in Fiera, che per il 2024 vuole crescere ulteriormente rispetto alle 63 mila presenze dello scorso anno.

Ad oggi sono già oltre 50 gli eventi confermati per circa 80 mila presenze previste, un dato destinato a rafforzarsi e a superare le 100 mila presenze perché altre iniziative si aggiungeranno nel corso dell’anno.

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Va da sé che il trend di crescita di questo settore non può che aprire delle riflessioni, soprattutto per quei versanti in cui il turismo è più in crisi. Primo fra tutti quello termale, come si evince dai dati provinciali del 2023.

Le presenze in provincia

Mentre la città canta vittoria con un superamento degli arrivi e delle presenze rispetto al periodo pre-pandemia, se si osservano i dati di tutta la provincia questo sorpasso – per un soffio – non è ancora avvenuto. Non ci sono ancora i dati di dicembre, ma comparando gli 11 mesi da gennaio a novembre gli arrivi sono stati 1.749.949 nel 2023 ed erano 1.752.219 nel 2019.

Mentre per quanto riguarda il totale delle presenze l’obiettivo sembra irraggiungibile: siamo a 4,7 milioni lo scorso anno mentre nell’ultimo anno prima della pandemia erano 5,1 milioni.

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Questa discrepanza tra città e provincia segnala, come detto, una maggiore difficoltà del turismo termale, che ha forse bisogno di essere maggiormente agganciato a quello artistico-culturale, per combinare modalità di visita diverse.

Le caratteristiche dei visitatori

I dati possono fornire anche un piccolo identikit di chi ha visitato la provincia di Padova, per capire a quali categorie rivolgere le attività di marketing territoriale.

Si conferma che i principali visitatori del territorio euganeo sono i tedeschi (in questo caso conta molto il fattore termale), seguiti dagli austriaci. Al terzo posto ci sono poi i turisti francesi.

Tra città e area termale emerge un ulteriore differenza sulla tipologia di visitatori. A frequentare l’area della cura e del wellness sono principalmente le coppie: addirittura il 61%. Una percentuale che crolla di venti punti a Padova, dove le coppie sono il 41% e prendono maggiormente piede le famiglie e i gruppi di amici. Circa uno su dieci invece è un turista singolo.

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