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Omicidio del Grappa, l’ammissione del 17enne: «L’ho ucciso io»

Omicidio del Grappa, l’ammissione del 17enne: «L’ho ucciso io»

Il ragazzo l’ha riferito ai carabinieri durante il fermo. Incastrato dalle telecamere: si è allontanato dalla zona facendo autostop

«Si, l’ho ucciso io». Quando i carabinieri si sono presentati alla sua porta, il diciassettenne di Pieve del Grappa ha ammesso di aver ucciso Bledar Dedja. Parole che devono essere poi confermate nell’udienza di convalida, ma che lasciano ormai pochi spazi al dubbio.

Mentre resta ancora nell’ombra il movente del delitto consumato sabato 20 gennaio del boschetto di via Colli a Paderno. Il ragazzo sul perché abbia inferto le quindici coltellate al 39enne albanese non ha voluto dire nulla ai carabinieri che hanno eseguito il fermo disposto dalla Procura per i minorenni.

In mano agli investigatori ci sono diversi elementi che hanno portato ad incastrare il diciassettenne. Le telecamere di videosorveglianza hanno immortalato il ragazzo che sale nell’auto di Bledar Dedja quel sabato pomeriggio, in piazza a Paderno.

Poi i due a bordo del Mercedes classe B hanno raggiunto la zona appartata di via Colli dove si è consumato il delitto. Il diciassettenne ricompare poco dopo sulla provinciale, ancora una volta immortalato dalle telecamere mentre fa autostop.

Il ragazzo è stato accompagnato ad una fermate del trasporto pubblico, dov’è salito su una corriera. Poi ricompare in pronto soccorso dove il diciassettenne si fa medicare una ferita da arma da taglio riportata alla mano. La ferita che gli investigatori spesso riscontrano in chi utilizza un coltello da cucina, e non un pugnale, per un’aggressione.

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