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Ladri negli spogliatoi del Calcio Ruda durante la partita con il Costalunga a Trieste

TRIESTE. Alleggeriti dei portafogli mentre sul campo si consumava una seppur onorevole sconfitta. Trasferta decisamente da dimenticare per i giocatori del Calcio Ruda quella vissuta nel pomeriggio di domenica 25 febbraio a Trieste in occasione dell’incontro valido per il campionato di Prima Categoria con i padroni di casa del Costalunga.

Al triplice fischio, il verdetto del terreno di gioco parla di un combattuto 2-1 per i gialloneri triestini. L’amarezza della compagine friulana si è però acuita di molto al momento di rientrare negli spogliatoi.

«Ad un certo punto, a fine partita, un dirigente della squadra ospite ha accompagnato un giocatore da me comunicando che gli erano scomparsi 100 euro dal portafogli. Nel giro di pochi minuti altri tesserati del Ruda hanno lamentato la stessa bruttissima sorpresa. Quasi increduli, abbiamo capito che erano entrati in azione dei ladri», racconta Annamaria Bracco, dirigente e moglie del presidente del club triestino Davide.

«Abbiamo fatto denuncia ai Carabinieri. A conti fatti sono circa una decina i giocatori derubati. Non abbiamo quantificato ancora l’ammontare, ma in realtà non è il denaro sparito il vero problema, quanto il fatto che durante una partita di calcio non dovrebbero succedere queste cose. Abbiamo ricevuto massima solidarietà da parte del Costalunga e anzi il presidente Bracco si è pure reso disponibile a rifondere i ragazzi», ha raccontato il presidente del Ruda Massimo Tegon.

Resta da capire chi e come sia entrato nello spogliatoio che ospitava i giocatori friulani e perché sia stato “visitato” solamente in quello, dato che quello del Costalunga non è stato interessato dai ladri. Sicuramente il fatto che gli spogliatoi non fossero chiusi a chiave ha indubitabilmente agevolato non poco l’operato dei malviventi.

«Siamo davvero dispiaciuti dell’accaduto, questo è il quarto anno che utilizziamo la struttura del San Luigi Calcio e non era mai successo nulla del genere in precedenza», ha aggiunto affranta Annamaria Bracco.

«Non posso e non voglio incolpare nessuno. Speriamo solo che si trovino gli accorgimenti per evitare che un simile episodio possa ripetersi ancora», ha evidenziato in conclusione il presidente del Ruda Tegon.

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