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Triestina, nel derby sconfitta annunciata: è il quinto stop di fila

Triestina, nel derby sconfitta annunciata: è il quinto stop di fila

A Vicenza caduta senza appello anche se a fronte di un prestazione leggermente migliore rispetto a Lumezzane. Bordin per ora resta in sella, oggi parla il presidente

VICENZA. Altro che derby. Al Menti va in scena una partita alla camomilla. E del resto non poteva che essere così. Il Vicenza, appena rimesso in sesto da Vecchi gioca coperto, la Triestina è in crisi totale con Redan e D’Urso in castigo. Al Lane è bastato un gol per tempo senza forzare. Sono cinque le sconfitte consecutive alabardate, quattro quelle collezionate dalla gestione Bordin. I fatti sono questi e parlano più dei commenti. Stavolta la Triestina, con un assetto più coperto (cinque sulla linea mediana) è riuscita a stare di più in partita rispetto a Lumezzane. È una magra consolazione ma è già qualcosa. Ci voleva poco ma qualcosa si è visto specie nella ripresa. E qualcosa di importante dovrà dire questa mattina il presidente Ben Rosenzweig anche se non c’è traccia di una cambio di rotta in panchina. Al Menti il numero uno alabardato ha visto ancora una volta perdere la sua squadra (tre su tre con il numero uno in tribuna) e forse questo sarà uno stimolo per tentare di innescare una svolta. Forse.

LA TRASFORMAZIONE Roberto Bordin mette in campo la formazione più quadrata possibile andando ad adattare quanto visto nel secondo tempo di Lumezzane. La difesa a tre è un inedito ma il recupero di Struna offre una garanzia in più. Al fianco dello sloveno giocano Malomo e Moretti. Mediana tosta con Correia, Celeghin e Vallocchi con gli esterni Anzolin e Pavlev. Davanti Lescano ritrova Minesso, compagno del percorso estivo guidato da Tesser. Il Vicenza risponde quasi a specchio ma con Della Morte piazzato alle spalle degli attaccanti Rolfini e Ferrari.

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SOLITO KO L’Unione si posiziona con raziocinio sul campo e confeziona anche la prima occasione con il cross da destra di Pavlev e Anzolin che non ci arriva per un niente. Il Vicenza cresce grazie al movimento tra le linee di Della Morte. E proprio il trequartista sblocca il match su un pallone perso da Correia su passaggio ardito di Vallocchia. Il destro del biancorosso al 12’ è imprendibile per Matosevic. Dopo un buon inizio alabardato la rete avversaria potrebbe mandare in tilt l’Unione.

UNIONE PIÙ VIVA E invece la Triestina non evapora. Il Vicenza ha imparato da Vecchi a gestire senza scoprirsi ma gli alabardati sono abbastanza tonici e combattivi. Anzi a destra Pavlev si produce in alcune notevoli accelerazioni. Il ritmo è stantio e il match tende a diventare un po’ cattivo. Gli alabardati insomma ci mettono grinta e determinazione. Si conclude così il primo tempo nel quale il Vicenza ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo.

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IL RADDOPPIO Si riparte ancora senza intensità ma questo atteggiamento consente comunque ancora a Della Morte di impegnare dalla distanza Matosevic (6’). E il Vicenza trova il gol che voleva. Ferrari si sveglia a sinistra, centra per Talarico sulla destra e diagonale sotto la traversa imprendibile per Matosevic (12’).

I CAMBI Bordin inserisce El Azrak per Celeghin e Vertainen per Minesso. L’olandese va alle spalle delle punte nel tentativo di ravvivare una manovra offensiva inesistente. Un colpo di testa di Lescano avverte che la Triestina esiste anche se di fatto è innocua. Dopo un buon colpo di testa di Lescano al 33’ (respinto da Confente) anche l’argentino lascia per Gunduz (Petrasso dà il cambio ad Anzolin). Il finale con due trequartisti alle spalle di Vertainen è la versione finale dell’Unione di Bordin. Non cambia nulla. Nemmeno il risultato.

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Che è lo stesso cinque turni. La Triestina continua la sua caduta irrefrenabile. Per ora se ne va anche il terzo posto in favore del Vicenza. Ma con questo andazzo l’Unione finirà dove due mesi fa era inimmaginabile potesse finire. I tifosi arrivati al Menti continuano a contestare la squadra. Hanno ragione ma serve ben altro.

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