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Un concorso in magistratura ad hoc riservato agli avvocati con dieci anni di esperienza: l’ipotesi che può entrare nel decreto Pnrr

Un concorso in magistratura ad hoc riservato agli avvocati con dieci anni di esperienza: l’ipotesi che può entrare nel decreto Pnrr

Un concorso straordinario in magistratura riservato agli avvocati con almeno dieci anni di esperienza. Potrebbe essere questo, secondo quanto risulta al fattoquotidiano.it, il contenuto dell’articolo 26 del decreto-legge Pnrr atteso oggi pomeriggio – dopo varie settimane di rinvii – sul tavolo del Consiglio dei ministri. La norma è intitolata “Disposizioni in materia di reclutamento di […]

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Un concorso straordinario in magistratura riservato agli avvocati con almeno dieci anni di esperienza. Potrebbe essere questo, secondo quanto risulta al fattoquotidiano.it, il contenuto dell’articolo 26 del decreto-legge Pnrr atteso oggi pomeriggio – dopo varie settimane di rinvii – sul tavolo del Consiglio dei ministri. La norma è intitolata “Disposizioni in materia di reclutamento di magistrati ordinari” ma la bozza circolata non ne riporta il contenuto: al posto del dispositivo si legge soltanto “In attesa della proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri“. L’iniziativa infatti viene direttamente da palazzo Chigi e in particolare dal potente braccio destro della premier Giorgia Meloni, il sottosegretario ed ex magistrato Alfredo Mantovano, che sull’argomento ha scavalcato il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Nelle scorse settimane il mondo delle toghe si era rivoltato contro l’ipotesi di un concorso riservato ai soli magistrati onorari, previsto in una delle prime bozze circolate: la selezione riservata agli avvocati sarebbe un inedito ancora più clamoroso e un decisivo passo verso la riscrittura delle procedure di reclutamento dei magistrati, che finora sono sempre state aperte a tutti e mai riservate a specifiche categorie. Secondo l’Associazione nazionale magistrati, l’organismo di rappresentanza di giudici e pm, l’ipotesi di concorsi ad hoc rivela “una concezione della giustizia non in linea con i valori costituzionali“: “Il principio costituzionale dell’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni esclusivamente per concorso non tollera deroghe, neanche sotto forma di concorsi riservati a categorie predeterminate. Ciò vale a maggior ragione per l’accesso in magistratura”, aveva ricordato la giunta in un comunicato. “Il reclutamento straordinario e riservato a certe categorie, giudici onorari o – secondo le recenti voci – avvocati, appare contro la Costituzione e soprattutto mina una della fonti della legittimazione della magistratura: l’accesso secondo concorso pubblico, serio e selettivo”, ricorda Giovanni Zaccaro, segretario della corrente progressista di Area.

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