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Risultati elezioni regionali Sardegna, Todde e Truzzu appaiati: il campo largo vince nelle città. Conte e Schlein volano a Cagliari | La diretta

Risultati elezioni regionali Sardegna, Todde e Truzzu appaiati: il campo largo vince nelle città. Conte e Schlein volano a Cagliari | La diretta

È il giorno in cui la Sardegna dovrebbe conoscere il nome del nuovo presidente della Regione. Ma dopo 12 ore di spoglio i dati pubblicati sul sito della Regione autonoma restituiscono una situazione ancora molto incerta. Quando sono state scrutinate 1.228 sezioni su 1.844, l’ex sottosegretaria allo Sviluppo economico Alessandra Todde (M5s), candidata dei pentastellati […]

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È il giorno in cui la Sardegna dovrebbe conoscere il nome del nuovo presidente della Regione. Ma dopo 12 ore di spoglio i dati pubblicati sul sito della Regione autonoma restituiscono una situazione ancora molto incerta. Quando sono state scrutinate 1.228 sezioni su 1.844, l’ex sottosegretaria allo Sviluppo economico Alessandra Todde (M5s), candidata dei pentastellati insieme al Pd e all’Alleanza Verdi e Sinistra, sorpassa con il 45,5% lo sfidante appoggiato dal centrodestra, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu (FdI), fermo al 45,1%. Molto distante da entrambi, all’8,5%, l’ex governatore dem Renato Soru, appoggiato da una coalizione che comprende +Europa e Azione. I numeri indomma per ora puniscono Truzzu scelto direttamente dalla premier Giorgia Meloni (di cui è un fedelissimo) per correre al posto del governatore uscente, il leghista-sardista Christian Solinas. A garantire la vittoria a Todde, infatti, possono arrivare i dati delle maggiori città, che in buona parte mancano ancora al conteggio ufficiale. Lungaggini contro cui si scaglia lo staff della candidata giallorosa: dietro al ritardo nella comunicazione dei risultati, denunciano dal suo entourage, c’è una “strategia di comunicazione ben precisa“. “Questi ritardi della regione non sono solo un problema tecnico, qua c’è un problema di informazione e mancanza di rispetto per gli elettori che aspettano i risultati”, è l’attacco.

Le città più importanti – In base ai numeri ricavati dai siti delle amministrazioni comunali, la candidata del campo largo è in vantaggio a Cagliari: con 137 sezioni scrutinate su 173, l’ex viceministra è al 53,2% contro il 34,5% dello sfidante. Si tratta di un risultato prevedibile nel capoluogo, dove l’operato del sindaco Truzzu è stato fortemente criticato dai cittadini. Anche a Sassari, secondo centro dell’isola per abitanti, dove sono state scrutinate 104 sezioni su 140, Todde è al 53,7% mentre Truzzu è al 36,2%. La candidata di M5s e Pd è data in testa pure a Quartu Sant’Elena (15 sezioni su 66): è al 51,2% contro il 40,8% di Truzzu. A Nuoro, città natale di Todde, il risultato definitivo vede l’esponente M5s in vantaggio di venti punti tondi: 53,8% contro 32,8%. Da altri capoluoghi, invece, arrivano dati più favorevoli a Truzzu: a Oristano (22 sezioni su 36) il candidato presidente del centrodestra è al 47,8% dei consensi contro il 39% di Todde (qui Soru raggiunge il 12%). Anche a Olbia (41 sezioni su 54) Truzzu si attesta al 51,9% e Todde si ferma al 42%. Il caricamento di questi risultati sul sito ufficiale delle elezioni regionali, però, procede molto a rilento: per questo il risultato è ancora molto incerto e i dati saranno consolidati soltanto in serata. Sull’isola sono attesi il presidente del M5s Giuseppe Conte e la segretaria del Pd Elly Schlein, che viaggiano sullo stesso volo da Roma a Cagliari.

La delusione nel centrodestra – Mentre i dati sono ancora parziali, intanto, già cominciano i primi attriti nel centrodestra per un risultato che in ogni caso non corrisponde a quello sperato. “Con tutte le cautele del caso la situazione non mi pare positiva“, ha dichiarato in mattinata il presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri, ospite a L’Aria Che Tira su La7. “C’è un giudizio negativo sulla giunta uscente”, ha aggiunto, scaricando le responsabilità su Solinas. Stessa linea seguita da Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia, che in collegamento con RaiNews24 ha commentato: “Paghiamo che forse in cinque anni non abbiamo governato proprio brillantemente“. Poi però ha aggiunto: “Io sono sempre ottimista, la partita si gioca sino all’ultima sezione”. “Sarà sicuramente un testa a testa, sapevamo dall’inizio che non sarebbe stata una battaglia facile. Non abbiamo mai pensato di avere la vittoria in tasca”, ha dichiarato la deputata di Fratelli d’Italia Barbara Polo dalla sede del comitato elettorale di Truzzu.

La “tagliola” rimangiata – Lo spoglio è iniziato alle 7 di lunedì mattina. In teoria ci sarebbe stato tempo solo fino alle 19 per completare le operazioni: la legge elettorale sarda, infatti, prevede un termine di 12 ore per lo scrutinio, al termine del quale i plichi con le schede e i registri vengono sigillati e portati ai tribunali competenti per territorio, che terminano le operazioni. Intorno all’ora di pranzo, però – quando è stato chiaro che la scadenza non sarebbe stata rispettata – la Regione ha emanato un’apposita circolare “interpretativa” per far proseguire le attività anche oltre l’orario stabilito. Domenica sera, alla chiusura dei seggi alle 22, era arrivato il primo verdetto, quello sull’affluenza, che consegna un risultato leggermente in calo: alle 22 ha votato il 52,4% degli aventi diritto contro il 53,09% del 2019. A trainare gli elettori soprattutto Nuoro e provincia, con un record del 56%: un altro dato che fa sperare Todde, nativa proprio del capoluogo dell’interno. L’incognita per la destra è rappresentata dal voto disgiunto, con cui leghisti e sardisti potrebbero aver “punito” la scelta della premier di puntare su un suo uomo. Per il campo largo, invece, dirimente sarà capire quanti voti avrà portato via l’ex dem Soru.

Le regole e l’incognita sui tempi – Il candidato con più voti diventa governatore, anche se non arriva al 50%. È inoltre previsto un premio di maggioranza: se la coalizione supera il 40%, alle liste collegate vanno il 60% dei seggi, mentre se la coalizione che si piazza per prima ottiene tra il 25 e il 40% dei voti, è previsto un premio al 55%. Nessun premio, invece, al di sotto del 25%. Cinque anni fa lo spoglio fu un mezzo disastro: ci volle quasi un mese per la proclamazione ufficiale dei sessanta consiglieri regionali eletti e del governatore. Un’attesa infinita dovuta all’impossibilità in molti seggi elettorali di completare lo spoglio nei tempi di legge, con la conseguenza che le urne furono nuovamente sigillate e andarono ad affollare i rispettivi uffici elettorali circoscrizionali per il conteggio delle schede e la trasmissione dei verbali alla Corte d’appello di Cagliari.

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