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Treno soppresso e ritardi, il lunedì dei pendolari

Treno soppresso e ritardi, il lunedì dei pendolari

foto da Quotidiani locali

Prima annunciato con cinquanta minuti di ritardo e poi soppresso: ci risiamo con i pendolari della linea Mantova-Milano lasciati a piedi nell’orario decisivo per chi deve raggiungere scuola o ufficio. È accaduto con il primo treno del mattino che ieri non è neppure partito da Bozzolo causando poi una serie di ritardi a catena sui convogli successivi. Il problema sembra sia sempre lo stesso: guasto al sistema di chiusura delle porte.

Soppressioni e ritardi

Insomma la settimana dei pendolari mantovani e cremonesi è iniziata nel peggiore dei modi. Il treno in partenza alle 6.25 da Bozzolo che ferma a Cremona alle 6.53 per raggiungere Milano poco dopo le 8, ieri mattina non si è staccato dalla stazione di Bozzolo: «Dopo una segnalazione di ritardo di cinquanta minuti - hanno raccontato alcuni pendolari - è stato soppresso per un guasto al sistema di chiusura delle porte». A quel punto lavoratori e studenti, arrivati a Bozzolo in orario con gli autobus sostitutivi che coprono la tratta Mantova-Bozzolo interrotta per i lavori del raddoppio ferroviario, non hanno potuto far altro che attendere quello delle 7.05. Per “colpa“ del treno soppresso, il successivo ha iniziato il viaggio con una decina di minuti di ritardo per poi accumularne altri durante il tragitto e raggiungere Milano venti minuti dopo l’orario previsto. Ritardi a catena che sono proseguiti in entrambe le direzioni di marcia arrivando sino ai cinquanta minuti totalizzati da uno dei convogli diretti da Cremona a Bozzolo.

Le proteste

«Io continuo a provarci a viaggiare in treno verso Milano ma è sempre meno un servizio affidabile per chi si sposta per lavoro o per studio e che quindi ha degli orari da rispettare: non resta che contribuire a intasare le strade con le auto» è la protesta di uno dei tanti pendolari diretti a Milano rimasti ieri mattina a piedi. Gli fa eco lo stesso sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio: «Non è possibile che ci sia sempre lo stesso problema! Se le porte non funzionano cosa aspetta Trenord a sostituire i treni con quelli nuovi? Stiamo parlando di lavoratori che non possono arrivare in ritardo a Milano così come di studenti che frequentano le scuole a Cremona». Alcune famiglie di Calvatone, Piadena e Bozzolo a quanto pare si sono perrsino organizzate privatamente con un pullman che accompagna i figli a scuola a Cremona e li riporta poi a casa una volta terminate le lezioni: un servizio fai da te partito lo scorso anno. I ritardi d’altronde non sono un problema nuovo.

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