Massi franano su strada per Fornace Allerta a Bajo Dora

Borgofranco d’Ivrea

Le intense precipitazioni che dallo scorso lunedì si stanno abbattendo anche sull’Eporediese hanno risvegliato la montagna nella borgata Fornace di Bajo Dora, in una zona fortunatamente non abitata. Le prime case si trovano a un centinaio di metri.

Verso le 21 di lunedì alcuni massi si sono staccati dal versante che sovrasta la strada che porta alla borgata. Gli abitanti della zona hanno sentito un forte boato e tremare le case, come un terremoto. Usciti dalle case più vicine, alcuni volontari, accertando la caduta di alcuni massi ciclopici ed alcuni alberi abbattuti, hanno provveduto a dare l'allarme informando il sindaco Fausto Francisca che ha subito messo in moto la macchina degli interventi. Sul posto arrivavano i carabinieri di Settimo Vittone e una squadra dell’Aib di Borgofranco, guidato da Mirco Arvat.

Insieme hanno provveduto a togliere i tronchi dalla via e a illuminare con i fari il versante da dove si presumeva fosse avvenuto il distacco dei massi. Dopo un summit, accertato che era impossibile verificare la zona del disgaggio, si concordava di organizzare un sopralluogo approfondito la mattina seguente. Così è avvenuto.

«Abbiamo informato il Settore geologico della Regione Piemonte – ha informa nella giornata di ieri, martedì, il sindaco – in modo da poter organizzare un intervento con droni per accertare l’esistenza di pericoli imminenti in altri punti, monitorando quindi tutto il versante». L’area montana da Bajo Dora fino a Quincinetto, in passato è già stata teatro di frane e smottamenti.

«Si tratta di un territorio instabile – ha tenuto a precisare Francisca –. Bajo Dora è considerata un abitato da consolidare, secondo un regio decreto emanato nel 1908. Di interventi di messa in sicurezza nel corso degli anni ne sono stati fatti: abbiamo tre valloni di protezione e pareti grigliate su alcuni punti del versante montano. Ma occorre un nuovo studio che indichi la necessità di altri interventi in una zona che interessa».

Intanto la strada che porta alla borgata non è stata chiusa: il masso era finito a una distanza di circa 5 metri dal ciglio stradale.