World News in Italian

Tanta pioggia nel Bellunese, il record sul Grappa. Valanghe: pericolo 4-forte fino a domani

Tanta pioggia nel Bellunese, il record sul Grappa. Valanghe: pericolo 4-forte fino a domani

E’ piovuto fino a 1800 metri, corsi d’acqua ingrossati un po’ ovunque, ma nessuna criticità nel bacino del Piave

Vuoi vedere che abbiamo risolto il problema della siccità? Più di un metro di neve intorno ai duemila metri. Più di cento millimetri d’acqua solo martedì sulle Prealpi. E, a monte, la pioggia che si è arrampicata fino ai 1600, anche 1800 metri, cominciando a sciogliere anticipatamente la coltre bianca a terra. Con qualche delusione tra gli impiantisti, come sul Nevegal, dove fino a Col Toront, anziché fioccare, ha piovuto. O anche sul Monte Avena. Per fortuna – hanno sospirato sul Monte Agudo – da queste parti non è piovuto troppo.

Dunque, davvero tanta acqua, che si aggiunge a quella – abbondante – di gennaio e in parte di febbraio. Due mesi di precipitazioni più intense rispetto alla media degli ultimi 30 anni. A fine dello scorso mese, infatti, erano state riscontrate condizioni di surplus pluviometrico del +68% sul bacino del Piave, con apporti superiori del 16%.

E dall’inizio dell’anno idrologico, quindi da ottobre a gennaio, sono caduti mediamente 436 millimetri, contro una media di 383 negli ultimi 30 anni. Aspettiamo il 29 febbraio per disporre del Rapporto Arpav di questo mese, ma con le precipitazioni avvenute è evidente che il bilancio sarà più positivo ancora. «Anche se probabilmente non ancora sufficiente», come lascia intendere l’assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, «per concludere che ce la caveremo con le prossime stagioni siccitose. Intanto, però», tranquillizza, «non abbiamo nessuna criticità nel bacino del Piave. È pur vero, tuttavia, che i corsi d’acqua si sono un po’ dappertutto ingrossati», spiega ancora l’assessore, «sia per la lunga precipitazione, sia per lo scioglimento conseguente ed estremamente significativo della neve».

In 27 ore, fino alle 17 di martedì, a Valpore di Seren del Grappa sono caduti fino a 134 millimetri(secondo posto in tutto il Veneto). Restando sulle Prealpi, a Sant’Antonio di Tortal sono caduti 93 millimetri. «In Cansiglio», riferisce Franco della Libera, l’uomo delle nevi, «anziché la sospirata neve abbiamo avuto 81 millimetri d’acqua, quando, osservando verso il Cavallo, sapevamo che ai 2 mila metri del Rifugio Semenza c’erano 162 centimetri di neve, la metà a casera Palantina». A Fener 72.4 millimetri, a Feltre poco di meno, 68,2, a Gares, in fondo alla valle di Canale d’Agordo, circa 49 millimetri.

L’Arpav prevede per oggi mediamente ulteriori 5-20 millimetri sulle Dolomiti con i valori maggiori sui settori meridionali e 10-30 sulle Prealpi. Per domani, invece, precipitazioni assenti, che riprenderanno probabilmente in serata.

Intanto Mauro Valt, che anche martedì ha redatto il bollettino della neve e delle valanghe di Arpav, rende noto che l’allerta è salita di grado, dal giallo all’arancione, specificatamente per i territori di Cortina e dell’Alto Agordino. «Da giovedì scorso a martedì mattina sono caduti 80-110 centimetri di neve nelle Dolomiti meridionali a 2000 metri, 60 -80 nelle settentrionali, 40-70 sulle Prealpi bellunesi», fa sapere. «Dal pomeriggio di ieri a giovedì ne sono previsti ancora 25-40 a 2000 metri sulle Dolomiti, con limite neve/pioggia in innalzamento dai 1200 ai 1600 metri e anche 60 centimetri in quota sulle Prealpi, con limite che arriverà a 1600-1800 metri».

Con questa situazione, il pericolo almeno fino a giovedì rimane 4-forte – avverte Valt - la possibilità di frequenti valanghe spontanee anche di grandi dimensioni che potranno arrivare localmente e lungo i percorsi noti, a bassa quota. «I distacchi delle valanghe saranno più probabili fra i 2200 e i 1800 metri di quota anche per la possibile presenza di neve umida superficiale. Distacchi che potranno avvenire già con debole sovraccarico un po’ in tutte le esposizioni».

Читайте на 123ru.net