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Elettrodotti, riparte il progetto. Perarolo: «Interrate anche da noi»

Riparte il piano di razionalizzazione degli elettrodotti nella media valle del Piave. Terna ha trasmesso al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica la documentazione progettuale, con le varianti, e le integrazioni che lo stesso ministero aveva richiesto. È previsto a breve il riavvio dell’iter autorizzativo presso il Mase, con convocazione della conferenza dei servizi.

E martedì ha ripresentato in Regione, in una riunione convocata dall’assessore Roberto Marcato, le tre varianti al progetto in ottemperanza alle indicazioni della commissione Via nazionale.

Le modifiche al progetto

L’iter autorizzativo era stato sospeso proprio in attesa che il progetto venisse modificato. Le varianti sono: una è in comune di Perarolo, zona Val Montina, dove la linea 220 kV Polpet-Lienz tra i sostegni numero 122 e 125 sarà allontanata da una casera. Tra Ospitale e Longarone la Polpet-Lienz fra i tralicci 145 e 150 sarà sulla destra idrografica del Piave.

Infine, le linee 220 kV Polpet-Vellai e Polpet-Scorzè passeranno il Piave a Belluno, poco distante da Andreane, in unico corridoio in cavo interrato, così da eliminare l’interferenza con l’aeroporto.

L’incontro a Venezia

La riunione convocata da Marcato (presente anche l’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin) si inserisce all’interno della commissione tecnica di confronto regionale seguita all’approvazione del protocollo Terna-Regione il 19 gennaio 2019.

«Questo progetto è la sintesi di esigenze tecniche e amministrative», spiega Marcato, «e rappresenta il frutto di un lavoro di confronto messo in campo per individuare le soluzioni migliori nel rispetto dei territori e delle esigenze di sicurezza della rete elettrica. Starà ai sindaci presentare eventuali osservazioni in conferenza dei servizi».

Le richieste

O prima, come richiesto a gran voce ieri dagli amministratori di Belluno e Perarolo. Sindaci e presidente della Provincia erano collegati online, perché l’invito alla riunione è arrivato solo lunedì (venerdì alla Provincia).

«È il momento di aprire un tavolo ampio, con la partecipazione di tutti i portatori di interesse», spiega l’assessore del Comune di Belluno Simonetta Buttignon. In quel “tutti” ci sono tutti i Comuni che avranno ricadute dalla razionalizzazione della rete nella media Valle del Piave, quindi anche Limana, Borgo Valbelluna, Scorzé e Volpago. «Con un confronto sano e costruttivo si possono risolvere le criticità del progetto». Buttignon evidenzia la disponibilità mostrata da Terna, presente a Venezia con i nuovi vertici, al dialogo e al confronto. «Il tavolo va convocato prima della conferenza dei servizi», aggiunge l’assessore del capoluogo. «In presenza, non online come è successo nella riunione odierna».

La Provincia, invece, ha ribadito con il presidente Padrin la necessità di avere «un quadro complessivo degli interventi che Terna vuole fare nel nostro territorio. Serve fare un tavolo al più presto per riprendere il ragionamento complessivo». Anche Padrin evidenzia positivamente l’apertura mostrata da Terna.

Perarolo batte i pugni

A scaldare la riunione ci ha pensato Pierluigi Svaluto Ferro, sindaco di Perarolo. «Queste modifiche sono le stesse che ci avevano presentato a gennaio del 2021, dove sta la novità?», sbotta. «In questi tre anni cosa è successo? Nulla, anzi, le delibere dei Comuni e della Provincia con le osservazioni e le richieste di modifica al progetto sono state impugnate al Tar. Alla faccia dell’apertura».

È pure vero che i nuovi vertici hanno mostrato disponibilità a parlarne, evidenzia anche Svaluto Ferro, che auspica si riprenda in mano il progetto: «Quando firmai il protocollo d’intesa nel 2010 si parlava solo dei corridoi per le linee. Mai è stato discusso dove spostare i tralicci. Sono passati 14 anni, le tecnologie sono cambiate: non voglio bloccare il progetto di Ponte e Soverzene, ma ci sia pari dignità. Via i cavi dalle case lì, via anche a Perarolo».

Svaluto Ferro auspica infine che la Provincia faccia da capofila nel nuovo confronto, «e che tenga una posizione risoluta».

Soverzene e Ponte nelle Alpi

Gli amministratori di Soverzene e Ponte nelle Alpi hanno confermato la loro storica posizione: si vada avanti, e in fretta, con il progetto. «Il 25 marzo saranno 30 anni dalla prima lettera che inviai, da sindaco, per chiedere di spostare i tralicci dalla piana di Soverzene», ricorda il primo cittadino, Gianni Burigo.

«Noi e Ponte nelle Alpi siamo fiduciosi, attendiamo la conferenza dei servizi e l’avvio della razionalizzazione. Aspettiamo da troppi anni. Di altri interramenti si parli, certo, in successivi tavoli. Non si vada più a mettere in discussione il Media Valle del Piave».

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